Una sconfitta utile l’aveva definita Andrea Stramaccioni, nell’immediato post gara che aveva visto la sua Inter soccombere per 3 a 1 in casa contro i giallorossi guidati da Zeman. L’aggettivo che forse meglio di tutti racchiude questo inizio di stagione nerazzurro è ‘altalenante’, considerando le buone prove in trasferta, prima contro l’Hadjuk di Spalato, poi contro il Vaslui e contro il modestissimo Pescara, rimediando al tempo stesso nelle partite successive sconfitte e pareggi sul campo di San Siro, a dimostrazione di una continuità totalmente assente. I campionati si vincono con la continuità, e la Champions (quest’anno l’Europa League) con i dettagli, volendo citare Josè Mourinho. Questo Stramaccioni lo sa benissimo, ed è per questo motivo che l’Inter dovrà già domenica sera nel posticipo contro il Torino in trasferta, rialzare la testa, (prendere il toro per le corna, volendo fare un gioco di parole) e ritrovare i tre punti per ritrovare quella spinta motivazionale utile per le prossime settimane piene di impegni calcistici.
Cosa c’è da salvare dopo la sconfitta e la lezione presa da Zeman? Bè sicuramente è chiaro come il reparto arretrato sia quello più sotto accusa, capace di subire in tre partite casalinghe ben 7 gol, dimostrando come la solidità difensiva assente nella passata stagione sia ancora da risolvere in questa prima parte di campionato. Walter Samuel, il ‘muro’, sta mostrando come la condizione fisica migliore sia ancora lontana, e Matias Silvestre, acquistato per completare il reparto arretrato, e per fare il salto di qualità sta deludendo sotto ogni punto di vista. Rimane Andrea Ranocchia, che nonostante la passata stagione assolutamente al di sotto di ogni aspettativa, sta dimostrando di essersi guadagnato la riconferma, e soprattutto sta scalando ogni tipo di gerarchia per il posto fisso da titolare al centro della difesa. Rimangono i dubbi sulla tenuta fisica di Chivu, ancora alle prese con la lussazione del dito al piede, e sull’inesperienza del giovanissimo Juan Jesus, forse troppo acerbo per un campionato difficile come la Serie A. L’ultimo arrivato sulla corsia sinistra, Alvaro Pereira, dopo l’iniziale periodo di ambientamento dovrà dimostrare il suo reale valore, e scalzare ogni dubbio di ballottaggio sulla corsia tra lui e Nagatomo, dirottando magari il nipponico a destra, e permettendo l’avanzamento di Zanetti in mediana.
Risolti i problemi in difesa, le brutte notizie arrivano davanti, con Palacio fermo per un affaticamento muscolare, e quindi con molta certezza out per la trasferta torinese. Il ‘Trenza’ si è infortunato con la maglia della propria nazionale nel match contro il Paraguay, ipotizzando a questo punto un suo plausibile rientro nella trasferta europea, contro il Rubin Kazan nella prima partita valida per i gironi dell’Europa League. Spazio, quindi, dal primo minuto, come già capitato contro la Roma al tandem offensivo composto da Cassano e il Principe Diego Milito. Proprio il talento di Bari vecchia, vede nel Torino una delle sue vittime preferita con 5 gol all’attivo messi a segno contro i granata.
Fiducia consolidata per Stramaccioni, ma a questo punto della stagione per evitare strascichi polemici infinitamente lunghi il riscatto nerazzurro è più che un obbligo!