Il tempo della riconoscenza e dei sentimentalismi in casa Inter è ufficialmente finito. Salutato in primis Lucio, con l’imminente rescissione di Forlan (mai amato dai tifosi nerazzurri) e i possibili addii di Julio Cesar e Maicon l’opera di rifondazione è partita con un abbattimento netto delle fondamenta del vecchio gruppo del triplete. La manovra decisiva per far decollare l’attuale mercato in entrata (dopo il riscatto di Guarin, e l’ingaggio di Palacio) è partita direttamente da un summit tra il presidente Moratti, l’area tecnica con Branca e Ausilio e il nuovo allenatore dell’Inter Andrea Stramaccioni. La partenza di Lucio è servita per bloccare una situazione di stallo e sovraffollamento nel reparto difensivo, riuscendo a far ripartire alla svelta la trattativa già ben intavolata tra Zamparini e Moratti per strappare al Palermo il difensore centrale argentino Matias Silvestre. L’accordo sembra essere in dirittura d’arrivo dopo una fumata grigia nel primo incontro tra le parti, con Moratti che sarebbe sceso in campo in prima persona telefonando a Zamparini per sbloccare la trattativa.
Silvestre in attesa dell’ufficialità si presenterebbe al ritiro di Pinzolo carico e pieno di motivazioni per questa nuova avventura, trovando un suo connazionale e compagno di reparto come Samuel pronto a diventare il suo nuovo mentore. A questo punto rimane qualche dubbio sulla permanenza di Andrea Ranocchia, con qualche spiraglio londinese ancora aperto, considerando la corte di Roberto Mancini del Manchester City e l’interesse dell’Inter per Kolarov mai sopito.
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