Con l’addio di Marco Branca, Erick Thohir sta definendo l’assetto societario dell’Inter. Marco Fassone è colui che l’indonesiano ha scelto di mettere al posto dell’ex dirigente che ha lasciato, dopo 12 anni l’Inter. L’ex dirigente di Juve e Napoli, finito nel mirino delle accuse dei tifosi, anche per i suoi trascorsi ai bianconeri, vuole conquistarsi un posto alla Marotta: un direttore generale che abbia il potere di firma, che gli è già stato conferito, ma soprattutto la responsabilità dell’area tecnica nerazzurra e la gestione delle operazioni di mercato. Insieme al ds Piero Ausilio, suo braccio destro, un po’ come Paratici con Marotta. Insomma, l’ispirazione è tutta presa dalla dirigenza bianconera.
Nel progetto di Fassone è previsto l’ingresso di Giampaolo Montali come responsabile dei rapporti con la squadra e staff tecnico. Oriali è il nome che il popolo interista chiede a gran voce. L’uomo del triplete insieme a Mourinho, che ha regalato ai tifosi uno dei più grandi sogni. Walter Sabatini è l’unico che mette tutto d’accordo: difficile però strapparlo a James Pallotta.
Molti sono però i ds che hanno inviato la propria candidatura all’Inter: Franco Baldini, attualmente al Tottenham; Daniele Pradé, in scadenza alla Fiorentina, ma anche Pantaleo Corvino, ex ds dei Viola e del Lecce, Pietro Lo Monaco, ex di Genoa e per pochi mesi del Palermo e Antonio Imborgia, ex di Como, Genoa, e consulente di mercato per il Parma; ma anche Leonardo, ex dirigente di Milan e PSG, ma anche ex allenatore dell’Inter, al quale Moratti è molto legato.
Ma c’è un nome che ovviamente è nell’aria da tanto tempo: capitan Zanetti difficilmente lascerà l’Inter dopo il suo ritiro dal calcio giocato. Non è difficile immaginarselo proprio nei panni di dirigente, e probabilmente i tifosi gradirebbero una scelta del genere. Il problema, se tale si può considerare, è che nessuno sa quando l’argentino, ormai arrivato a 40 anni, appenderà le scarpe al chiodo.