L’Inter non cambia guida tecnica. Dopo l’incontro tra Stramaccioni e Moratti, l’allenatore nerazzurro ha ottenuto la fiducia del patron interista che pretende però un cambiamento di rotta. Al presidente non è andata giù la sconfitta in casa del Siena (ultimo in classifica fino allo scorso week end), soprattutto per ciò che si è visto in campo. Una squadra completamente fuori condizione, senza grinta e soprattutto con poche idee tattiche. La squadra ha avuto un crollo verticale dopo la vittoriosa trasferta allo Juventus Stadium, che spinse i tifosi nerazzurri a sognare nuovamente lo scudetto. Quella partita però ha causato un rilassamento in tutta la rosa, fino al quarto posto attuale (in compagna dei cugini del Milan), a tre punti di distanza dal terzo posto, occupato dalla Lazio.
L’obiettivo per fine stagione rimane la Qualificazione alla prossima Champions League (anche partendo dai Preliminari) e finale di Coppa Italia (e possibilmente una vittoria).
L’incontro – Un chiarimento piuttosto tranquillo quello avvenuto tra Moratti e Stramaccioni, con il presidente nerazzurro ben lungi dal voler esonerare il giovane tecnico, nonostante l’ultimo periodo non brillantissimo della formazione interista. Un colloquio che ha permesso ai due di confrontarsi serenamente e cercare insieme le soluzioni per uscire da questa situazione che potrebbe compromettere la corsa verso il terzo posto.
I consigli di Moratti – Il patron nerazzurro, dall’alto della sua esperienza (resta da capire se è solo esperienza oppure anche capacità reali) ha voluto dare qualche suggerimento al giovane allenatore, invitandolo a tornare alla difesa a 4, vista la pesante assenza di Samuel, e di puntare fortemente sul nuovo talento arrivato a fine gennaio, Kovacic. Su questi due punti si è spostata maggiormente la discussione tra i due. A questo punto pare quasi scontato il passaggio al 4-3-1-2, modulo che esalterebbe le caratteristiche dell’ex talento della Dinamo Zagabria (soffiato alle big di tutta Europa), che nel ruolo di regista permetterebbe all’Inter di effettuare il salto di qualità dal punto di vista del gioco. Il passaggio alla linea difensiva a quattro invece darebbe più tranquillità ai due centrali (Ranocchia e Juan Jesus), che con l’assenza di Samuel hanno visto crollare nettamente il proprio rendimento.
Il morale alla Pinetina sembra buono e la fiducia intorno alla squadra non è mai mancata, viste le buone individualità presenti all’interno del gruppo. Sicuramente bisognerà pazientare ancora qualche settimane per poter vedere integrati al meglio i nuovi acquisti (Kuzmanovic, Kovacic e Schelotto), nella speranza di rivedere in campo Milito, unico vero terminale offensivo della squadra (se si esclude Palacio, più seconda punta, e Rocchi…). L’unico che non sembra mai patire le sofferenze della squadra è il capitano Javier Zanetti, che alla soglia del 40 anni d’età continua a macinare chilometri in campo e prestazioni sempre sopra la sufficienza.
A quindici partite dalla fine del campionato, ogni passo falso potrebbe risultare decisivo per la corsa al terzo posto. Con questo incontro Moratti ha voluto tranquillizzare il mister circa la sua posizione, escludendo l’esonero e caricandolo in vista del rush finale. Un altro anno senza Champions League potrebbe causare perdite importanti alla società e un conseguente ridimensionamento (più di quanto sia stato fatto negli ultimi anni) della società.