Continua il momento d’oro per l’Inter che dopo aver vinto il derby e riacceso i sogni scudetto, stacca il biglietto per i quarti di Coppa Italia in programma al San Paolo contro il Napoli, battendo un rimaneggiato Genoa. Ancora meriti e lodi per Ranieri che riesce a far quadrare la squadra inserendo forze fresche e giocatori inutilizzati, (trovando il gol di uno che siede in pianta stabile in panca come Poli) risparmiando i senatori in vista della prossima sfida contro la Lazio. Pochi spunti e troppa sterilità offensiva per il Genoa che trova la rete della bandiera solo negli ultimi minuti. I rossoblu già privo di moltissimi titolari devono inoltre fare i conti con due infortuni occorsi durante il match.
Novità per entrambi i tecnici alla lettura delle formazioni ufficiali: Ranieri risparmia Chivu per un leggero affaticamento schierando Zanetti al suo posto e avanzando Faraoni in mediana; Marino lancia il primavera Sampirisi dai primi minuti, preferendo Birsa a Biondini e schierando Ze Eduardo con Pratto davanti.
PRIMO TEMPO – L’Inter è l’emblema della concretezza e al primo tiro in porta trova il gol del vantaggio: capolavoro calcistico di Maicon che al 9’ fa partire un destro violentissimo dal limite dell’area ad incrociare e battere Lupatelli, con il pallone che si infila nell’angolino alto, facendo esultare la curva nerazzurra.
L’Inter arretra il baricentro, con il Genoa che si butta a testa bassa davanti senza riuscire a creare però azioni degne di nota. Al 23’ il freddo fa la sua prima vittima, con Rossi per il Genoa che accusa un dolore muscolare e viene sostituito da Constant. Alla mezz’ora si riaffaccia davanti l’Inter, con una bella discesa di Obi a servire Sneijder: l’olandese dal limite dell’area calcia di potenza trovando una pronta risposta di Lupatelli ad evitare il gol del raddoppio. Il primo vero e proprio tiro in porta del Genoa arriva al 40’ con Constant che prova la conclusione col sinistro da quasi 30 metri senza trovare lo specchio della porta di pochissimo. Assenti ingiustificati in questa prima frazione di gioco sia Pratto che Ze Eduardo, annullati dalla difesa interista. Nonostante il Genoa abbia un maggior possesso palla, la squadra di Marino non riesce mai ad essere incisiva, sfruttando pochissime le verticalizzazioni e abusando dei passaggi in orizzontale, rende in questo modo prevedibile ogni azione offensiva.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa con i tecnici che si affidano agli stessi uomini della prima frazione di gioco. Al 5’ arriva il raddoppio nerazzurro, frutto di un’azione bellissima: Maicon crossa dall’esterno, triangolazione tutta di prima tra Poli e Obi in area con l’ex doriano che segna la sua prima rete in nerazzurro. Al 9’ ancora un infortunio tra le fila del Genoa con Constant che a seguito di uno scontro di gioco lascia il posto al capitano della Primavera del Genoa Marchiori.
Al 13’ grande spunto di Sneijder che con un tunnel salta Marchiori e Sampirisi provando un gran tiro a giro da posizione defilata: se fosse entrato sarebbe stato il gol dell’anno. Ranieri effettua il primo cambio togliendo Castaignos e inserendo Zarate. Pochi minuti più tardi Marino toglie uno spentissimo Ze Eduardo facendo vestire la maglia rossoblu ad una vecchia conoscenza come Giuseppe Sculli. Segnali di risveglio per il Genoa al 25’ quando su una brutta palla persa da Cambiasso è il cileno Jorquera ad approfittarne calciando dal limite dell’area e impegnando in una parata in due tempi Castellazzi. Ultimi cambi in casa Inter, prima con Nagatomo a sostituire Poli e poi Sneijder che mette 80 minuti nelle gambe prima di lasciare il posto ad Alvarez. Nei minuti finali arriva il gol della bandiera per il Genoa: colpo di tacco di Sculli, Pratto di testa colpisce la traversa e Birsa sulla ribattuta, complice una dormita della difesa interista batte Castellazzi infilando la palla in rete. Fischio finale a distanza di un minuto, con i nerazzurri che continuano a vincere staccando il pass per i quarti di finale contro il Napoli di Mazzarri.