In attesa di sapere quale sarà il futuro della prossima Inter, e di chi sarà il prossimo tecnico per il nuovo progetto di rifondazione nerazzurro, le migliori promesse interiste fioriscono lontano da Milano. Philippe Coutinho, baby talento brasiliano acquistato dall’Inter addirittura all’età di 16 anni, quando militava nelle file del Vasco da Gama, con un costo del cartellino di 3,5 milioni di euro, proprio lontano dai colori nerazzurri sta facendo intravedere le sue qualità migliori. Non avendo rispettato le aspettative dei tecnici interisti, è finito a gennaio in prestito alla seconda squadra di Barcellona, l’Espanyol guidato da Pochettino, cercando in questo modo di non perdere il treno per l’Olimpiade di Londra. Prestito che ha di fatto rigenerato un giocatore di qualità che ad Appiano Gentile durante gli allenamenti riusciva ad inventare giocate da grande campione, puntualmente mai ripetute in partite ufficiali. Qualche buono spunto nei match giocati in Serie A, trovando anche una bella rete contro il Cagliari, ma senza la fiducia e la continuità il giocatore non trova lo spazio adeguato a far esplodere le sue potenzialità. L’esperienza spagnola rappresenta un’enorme opportunità per dimostrare a tutti il suo reale valore, e Coutinho non se la lascia scappare dimostrando di essere un vero fuoriclasse.
Nell’ultimo match della Liga il suo Espanyol demolisce il Rayo Vallecano per 5 a 1, grazie anche a una sua doppietta che di fatto lo fa diventare uno degli idoli dei suoi sostenitori. Il primo gol arriva al minuto 9’ con la firma del raddoppio dopo il gol del vantaggio messo a segno da Uche (altro gioiellino arrivato in prestito nel mercato di gennaio), dove il talento carioca deve solo toccare in rete da due passi. La sua seconda marcatura invece è una perla di rara bellezza arrivata al minuto 22, quando da posizione defilata si incunea tra due avversari, riuscendo a dribblare con il sinistro e ad anticipare il portiere con un colpo di destro di precisione assoluta. Al minuto 73’ viene sostituito e si prende una standing ovation meritatissima, a testimoniare come sia entrato sin da subito nel cuore dei tifosi spagnoli. Nonostante la formula del prestito sia senza diritto di riscatto, con una formula secca, rimangono molti dubbi sul suo ritorno a Milano, proprio perché in Spagna sembra aver trovato l’ambiente più idoneo alla sua crescita calcistica.
Da segnalare inoltre anche il primo gol di Khrin con la maglia del Bologna contro lo Lazio, a testimoniare nuovamente come forse prima di parlare di progetto e rifondazione la dirigenza nerazzurra debba guardarsi in casa propria anziché cercare lontano le nuove stelle. Destro ne è l’esempio lampante, poiché il giovane attaccante inforza al Siena, dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro sta dimostrando il suo valore in toscana, dopo essere stato ceduto al Genoa nell’affare Milito. Ora il ritorno di fiamma per Destro da parte dell’Inter non fa altro che denotare come l’assenza di programmazione e di pazienza nel vedere i giovani maturare sia davvero un gesto di puro autolesionismo. La dirigenza nerazzurra si faccia una domanda e si dia una risposta.
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