Il Gran Premio di San Marino disputatosi ad Imola nel weekend dal 29 Aprile al 1 Maggio 1994 sarà ricordato come il più tragico nella storia della Formula Uno moderna. Domani ricorreranno infatti i 20 anni dalla scomparsa del grande campione brasiliano Ayrton Senna che al 5° giro della gara perse la vita dopo uno schianto avvenuto con la propria Williams nel muro della curva del Tamburello. Prima della gara però erano già state versate lacrime di dolore per la scomparsa, del certamente meno noto pilota austriaco Roland Ratzenberger avvenuta il giorno precedente durante le prove ufficiali.
Ratzenberger, nato a Salisburgo il 4 luglio 1960, aveva iniziato a correre sin da giovane, disputando campionati minori in Germania ed in Gran Bretagna prima del passaggio con ottimi risultati in F3 inglese dove però, nonostante tutto non riuscì a convincere i team del Circus della Formula Uno.
La sua grinta e la sua passione però non lo abbandonarono e dopo due anni di campionati in Giappone e diverse partecipazioni alle 24 ore di Le Mans, nel 1993 tornò in Formula 3 dove corse per 2 anni prima della tanto agognata chiamata della F1, Roland ce l’aveva fatta, nel campionato 1994 avrebbe corso con la neonata scuderia Simtek.
La scuderia non era certo un top team, infatti nella prima gara della stagione, il Gran Premio d’Interlagos in Brasile, Ratzenberger si piazzò al 27° posto nelle prove, proprio alle spalle del compagno di squadra Brabham, non riuscendo a qualificarsi. Molto meglio andò nella gara successiva, il Gran Premio del Pacifico disputatosi sulla pista di Aida in Giappone. Ratzenberger ottenne il suo primo, e purtroppo ultimo, piazzamento in gara in F1, l’austriaco della Simtek concluse la gara con 5 giri di distacco dal vincitore ottenendo un onorevole 11° posto, una buona giornata in attesa di provare a ripetersi 2 settimane dopo nel Gran Premio di San Marino.
Il 29 aprile 1994 si accesero i motori nell’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola e lo spaventoso incidente capitato a Rubens Barrichello, fortunatamente uscitone senza gravi conseguenze, nelle prove del venerdì fece calare la paura sul mondo della F1.
Sabato 30 aprile era in programma la seconda sessione di prove ufficiali, Ratzenberger aveva il 26° ed ultimo tempo valevole per la qualificazione alla gara ma avrebbe potuto non bastare, così Roland decise di rientrare in pista per limare qualche decimo di secondo sul tempo. Erano circa le 13.15, nel giro di lancio probabilmente l’austriaco passo troppo violentemente su un cordolo alle “Acque Minerali” e la sua ala anteriore subì un danno senza che il pilota potesse accorgersene. Ratzenberger infatti proseguì e partì per il suo giro cronometrato, passata la veloce curva Tamburello, Roland nella successiva curva Villenueve filò via dritto, dalle immagini della Rai si vede un pezzo di ala staccarsi negli attimi precedenti alla curva, andando ad impattare intorno ai 315 Km/h contro il muro e rimbalzando in pista con le immagini incancellabili di quel che rimane, la cellula di sopravvivenza resistette bene, della Simtek che pian piano va a fermarsi nel centro della pista alla curva della Tosa con il casco biancorosso del pilota che ciondola prima di fermarsi immobile, lasciando a tutti l’impressione di essere dinanzi al compiersi di una tragedia.
Ratzenberger fu prontamente soccorso con tutte le procedure di emergenza possibili, ma la frattura alla base cranica non aveva lasciato speranza. L’annuncio della morte di Roland arriverà dall’ospedale poco dopo le 14.15 del 30 aprile 1994.
Roland, il ragazzo di 33 anni, che con tanta passione, grinta, amore per lo sport e forza di volontà aveva inseguito e coronato il sogno di correre in Formula Uno, vide il destino portarglielo via troppo presto.