Dopo due anni di inattività per un calciatore il ritorno significa rivedere la luce, ritornare alla propria dimensione, ai propri ritmi, alle proprie abitudini. Il ritorno, poi, assume un valore ancor più importante se la causa di uno stop così lungo è stata la squalifica per positività alla cocaina, ritornare significa riabilitarsi, lasciandosi alle spalle il passato e gli errori compiuti.
Moris Carrozzieri, difensore 31enne del Palermo, dopo due anni di inferno, vuole ricominciare. In primis, però, deve ritrovare la condizione fisica ed atletica e sta lavorando duramente per riuscirci, con sedute doppie di allenamenti, la mattina con i preparatori atletici Catalano e Vio e nel pomeriggio lavorando insieme alla squadra.
Ritornare a lavorare a fianco dei compagni, per lui, è la soddisfazione maggiore: “Essere tornato a lavorare con i miei compagni è una gioia enorme”, in vista del passo successivo da compiere, il traguardo finale da raggiungere, ossia il ritorno in campo. Per questo, il difensore rosanero spera di entrare in condizione al più presto per essere a completa disposizione di Delio Rossi, apportando un contributo concreto alla causa del Palermo, andando a rinforzare proprio quel reparto difensivo, ultimamente eccessivamente perforabile. Per ora, la sua condizione – a detta del giocatore stesso – è al 70%, ma sabato prossimo andrà a giocare con la Primavera rosanero in casa contro il Grosseto, per riassaporare il campo e ritrovare il ritmo partita.
Carrozzieri può parlare finalmente delle questioni di campo, del pareggio in extremis di domenica scorsa contro il Cesena, del ritorno in panchina di Delio Rossi – che secondo il suo pensiero ha portato una forte scossa psicologica alla squadra – della contestazione dei tifosi dopo il derby perso nettamente a Catania due giornate fa: “Sono tornato da Catania in pullman anche se potevo benissimo tornare per conto mio. Sono andato anche a parlare con i tifosi presenti, perché quando le cose vanno male bisogna accettare la contestazione. Anche dopo il 7-0 siamo stati applauditi e quindi capiamo le loro esigenze”.
Vuole dimenticare totalmente il passato, il tunnel buio che ha attraversato in questi due lunghissimi anni, ricordando, però, che nelle difficoltà qualcuno gli è stato realmente vicino, i compagni ed i tifosi: “Devo molto ai miei compagni ed ai tifosi che hanno dimostrato di credere in me in ogni momento e sono sempre rimasti al mio fianco, soprattutto nei momenti più difficili”.
Ma non solo: a stargli particolarmente vicino è stato anche il presidente Maurizio Zamparini, che, a soli due giorni dal riscontro della positività alla cocaina, lo chiamò per rassicurarlo e confortarlo, dimostrandogli affetto e proponendogli il rinnovo del contratto con il Palermo. Un gesto molto significativo che Moris Carrozzieri non dimenticherà mai, che gli ha dato la forza per superare i duri giorni dello sconforto: adesso, però, vuol ripagare sul campo la fiducia ottenuta, per ringraziare sia il presidente che i tifosi che gli sono stati vicini.
Nella speranza che la sua vittoria personale, il ritorno in campo, coincida con una ripresa della squadra nelle partite finali del campionato, e nella semifinale di Coppa Italia contro il Milan, sognando di conquistare proprio quel trofeo che potrebbe rilanciare l’altalenante stagione rosanero: la Coppa Italia del 150° anniversario dell’Unità d’ Italia.