Incredibile ma vero, anche Cesare Prandelli dopo solo tre mesi da commissario tecnico ha gettato la spugna perorando di fatto le scelte di Lippi e accontentandosi di un usato sicuro piuttosto che di un giovane di belle speranze ma ancora incostante e ribelle.
L’ex tecnico viola ha da subito capito le pressioni della panchina azzurra adottando il criterio suicida della vittoria ad ogni costo. Non ce ne voglia Zambrotta, la critica non è a lui ma a chi vuole innovare puntando sui campioni invece di provare e riprovare giovani per costruire qualcosa di grande.
E’ vero, il nostro calcio in settori cardine è povero, ma lo era anche la Germania prima dell’avvento coraggioso di Loew che ha permesso la crescita costante ma graduale di giovani importanti come Ozil, Muller e via dicendo.