Siamo ormai a metà giro, e proprio ieri c’è stata la tappa più lunga della corsa. 255 Chilometri, poi diventati 258 in corso d’opera per una piccola modifica al percorso. Si va da Assisi a Montecatini Terme, in televisione hanno detto da San Francesco a Leonardo da Vinci, nella mia testa ho invece pensato che è come dire da una meta per anziani all’altra. Se ci pensate, riuscite a immaginare dei giovani in queste due località? Può darsi che ce ne sia qualcuno ad Assisi, ma a Montecatini, considerato anche che ci sono le terme, di giovani non è che se ne vedano tantissimi. Con tutto il rispetto per gli amici montecatinati, si fa per scherzare ovviamente.
La tappa prevedeva un arrivo in volata, e così è stato. La tappa prevedeva una fuga da lontano da riprendere, e così è stato. La tappa prevedeva che vincesse Mark Cavendish, che invece sbaglia rapporto, comincia a picchiare sui pedali ma non riesce a trasmettere potenza e vede sfumare la vittoria a favore di chi? Roberto Ferrari, quello che l’aveva fatto cadere nella tappa di qualche giorno fa. Quando si dice il destino cinico, baro e velocista. Complimenti a Roberto Ferrari, che arriva solitario e a braccia alzate, di potenza. Se considerate che volevano sbatterlo fuori dal Giro dopo aver fatto cadere l’australiano, è già un mezzo miracolo che non abbia fatto il gesto dell’ombrello all’arrivo. Io l’avrei fatto, sinceramente.
In maglia rosa rimane Rodriguez, ovviamente, ma da oggi si riprende a salire, in una tappa che arriva in Liguria, bella nervosa come solo la Liguria sa essere. Saliscendi, qualche Gran Premio della montagna non troppo impegnativo ma spaccagambe. Chi sono i favoriti? Ecco, la classica tappa in cui potrebbe vincere chiunque: un attaccante da lontano, una fuga di pochi uomini, lo scatto di un uomo solo che viene lasciato andare via dal gruppo che non ha tanta voglia di riprenderlo, oppure si potrebbe arrivare ancora in gruppo, visto che l’ultimo GPM è abbastanza lontano dall’arrivo. Eventuali altre ipotesi sono:
– Attacco marziano per cui la gara viene vinta da un abitante del pianeta Blesebrot, che arriva primo per distacco pedalando sui sui 15 tentacoli.
– Il gruppo viene inseguito da uno sciame di api infuriate e per la paura tutti si mettono a pedalare senza sosta raggiungendo la velocità di punta di 124 Km orari e stabilendo un primato impossibile da battere. Le api però prendono la maglia rosa.
– Un postino di Varazze, preso dall’emozione di vedere tutti quei ciclisti insieme, comincia a correre dietro al gruppo per avere l’autografo di Ivan Basso, suo idolo da anni, e nello slancio supera tutti, conquista la tappa, si licenzia dalle Poste Italiane e per la vergogna viene lasciato dalla moglie.
Tutto questo per dire quanto la tappa di oggi sia incerta. Io e mio figlio vi salutiamo, andiamo a prendere il sole sulle spiagge di Portofino. Userò mio figlio come esca per le ragazze in costume, nonostante la stagione.