Il “caso” Joseph Minala sta diventando un vero e proprio tormentone in queste ore considerando che la notizia circa la sua vera età anagrafica sta rimbalzando in rete con incredibile insistenza. Il calciatore della Lazio, nel derby di domenica scorsa con la Roma, ha coronato il suo sogno di esser convocato per una gara di Serie A (anche se poi ha assistito al match dalla tribuna, ndr) ma, al contempo, i riflettori sono stati puntati su di lui e sulla sua carta d’identità. Sarà vero che Joseph Minala è nato nel 1996 e che, dunque, ha solo 17 anni? A giudicare dal suo aspetto fisico sembrerebbe di no ma, ovviamente, l’apprenza può ingannare. In questo senso si è espresso anche lo zio del calciatore che vive insieme a lui a Roma: “Solo perchè è di colore si pensa abbia un’età diversa”.
In realtà, casi di calciatori che “modificavano” la loro effettiva età si sono già verificati in passato nel nostro campionato: da Eriberto (che si chiamava Luciano, ed aveva modificato completamente la propria identità), a Martins e Taribo West, ex interisti. Quel che è certo è che il suo volto appare con i lineamenti di un adulto e non di un ragazzino di 17 anni: questo, però, non è un indicatore sufficientemente attendibile, così come ha sostenuto lo stesso procuratore di Joseph Minala, si tratta soltanto di “illazioni, considerando che se ci si parla si capisce dai suoi discorsi che è minorenne”.
Per ora, dunque, continua a giocare – e bene – nella Primavera della Lazio, con cui ha segnato finora cinque reti prima che arrivasse la convocazione di Edy Reja per il derby capitolino, caldeggiata soprattutto dal vice del tecnico biancoceleste Alberto Bollini, che ha avuto un ruolo importante nel suo inserimento in squadra e che scommette sul suo talento. Il curioso caso di Joseph Minala – parafrasando il titolo del film di Brad Pitt “Il curioso caso di Benjamin Button” – resta, per ora, soltanto una chiacchiera rilanciata dai siti web africani e che il diretto interessato commenta così sul suo profilo Twitter: “L’invidia è la debolezza dell’uomo e della gente povera d’animo, quando essere in Serie A fa male agli altri… Vi voglio bene Forza Lazio”.