Il day after in casa Milan non è proprio dei più piacevoli. Non bastasse la sconfitta nel derby, ad affossare gli animi del Diavolo c’ha pensato la Juventus con la conquista dello scudetto. L’amarezza è palpabile nelle parole di Allegri, che dopo la frenata dei bianconeri nell’ultima giornata aveva sperato di poter portare la lotta per il tricolore fino al 13 maggio. La storia ha scritto un altro finale, ben diverso da quello che i tifosi del Milan si aspettavano. Una stagione chiusa con zeru tituli, volendo richiamare il fantasma del Mourinho nerazzurro. E’ stata l’Inter a condannare i rossoneri, la Juventus a vincere il titolo. A ciò si aggiunge la bomba ad orologeria firmata Ibrahimovic: “stagione fallimentare”.
ARIA D’ADDIO – Ieri sera lo svedese è stato l’ultimo ad arrendersi. Con la sua doppietta aveva riportato a galla il Milan, tenendo aperto il discorso scudetto. Nel giro di pochi minuti però la situazione si è rovesciata e ora il capocannoniere della Serie A deve fare i conti con un anno a bocca asciutta. Qualcosa di inimmaginabile per lo svedese, che non meno di due anni fa aveva dichiarato di voler vincere tutto con il club di Via Turati. Sono arrivati scudetto e supercoppa italiana, due trofei in 24 mesi. Bottino magro per l’Ibra pensiero, che ora non è più sicuro di rimanere a Milano.
Questa mattina il quotidiano svedese AftonBladet ha riportato le dichiarazioni di fuoco della punta milanista: “voglio vincere e tutto dipende da cosa vuole il Milan. Non ho dubbi su di me, ma non so cosa vogliono fare loro”. Testo e musica di Zlatan Ibrahimovic.
TRADIZIONE CANCELLATA – L’ultima volta che non vinse lo scudetto era il lontano 2002-2003, quando ancora calcava i campi dell’Eredivisie indossando la maglia dell’Ajax. Dalla stagione 2003-2004 fino ad oggi Ibra aveva fatto centro per 8 volte consecutive, riscrivendo così la storia di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e lo stesso Milan. Quest’anno la fermata in attesa. Lo svedese è sceso dal pullman tricolore. Difficilmente resterà a piedi nei prossimi 12 mesi. Un nuovo autobus è pronto a prenderlo. Se parli ancora italiano è difficile dirlo. Possiamo immaginare però che l’autista sia portoghese e che lo conosca già molto bene. Madrid non è una semplice tappa turistica, non quando sul pullman ci sono due personaggi come Mou e Ibra.