I dolori del giovane Montella

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In un ambiente caldo come quello romano, il passo da “eroe” a “vittima sacrificale” è breve. Vincenzo Montella, neo-tecnico della Roma, sembrava aver portato una ventata d’aria fresca nello spogliatoio giallorosso, ormai saturo di polemiche e malumori. La vittoria col Bologna aveva ridato entusiasmo ad una squadra  che sembrava svuotata, priva delle ambizioni che l’anno scorso l’avevano spinta alla splendida rimonta sull’Inter di Mourinho. Ma le brutte abitudini, si sa, sono dure a morire, e allora riecco la Roma inciampare su se stessa, gettando al vento la vittoria col Parma, sprecando il doppio vantaggio, e rimontata da due gol di Amauri. Mica Maradona o Van Basten.

Montella cerca di far vedere i muscoli, e non si nasconde dietro l’alibi della scarsa condizione fisica, palesata dalla squadra nel corso della stagione,  cercando di dare un segnale forte all’ambiente, spronando chi gioca meno a farsi trovare pronto, e ripetendo che le sue scelte sono dettate dall’affidabilità  e non dal nome scritto dietro la maglia. Vedremo se avrà le spalle abbastanza larghe per gestire una rosa ricca di talenti, ma anche piena di prime donne.

Per il tecnico napoletano la prossima sfida in programma è in quel di Lecce, contro una squadra che si trova in un buon momento di forma, come dimostrano la vittoria contro la Juventus ed il pareggio ottenuto, non senza polemiche, contro il Brescia. Ma la vera sfida sarà martedi, in Ucraina, dove Totti e compagni dovranno cercare di ribaltare il pessimo risultato ottenuto in casa contro lo Shakhtar Donetsk. A tener banco sono le condizioni di Pizarro, uscito malconcio dallo scontro con Giovinco di domenica scorsa, e che potrebbe essere risparmiato contro i salentini, in vista dell’appuntamento di martedi sera. In dubbio anche Menez, che ha concluso anzitempo l’allenamento, a causa di un problema alla schiena.

Se le motivazioni in campionato sono quelle che sono, con il quarto posto come massimo obiettivo, la Roma deve cercare di sfruttare al massimo la vetrina europea, in un periodo di transizione societaria, che potrebbe portare lontano dalla Capitale i pezzi pregiati della compagine giallorossa. Mexes ha già la valigia pronta, direzione Milan, e non è detto che altri compagni non decidano di imitarlo, cercando migliori fortune in altre squadre. E in una fase critica della stagione come questa, non servono altre distrazioni.

Dulcis in fundo, vale la pena di spendere due parole su Adriano, l’Imperatore persosi nella Milano da bere e mai più ritornato. Quest’estate aveva suscitato più di qualche dubbio la decisione di riportarlo in Italia, dato anche l’elevato ingaggio percepito. Dopo appena 6 mesi, la “scommessa  Adriano” è chiaramente persa, con il giocatore che non si è mai reso utile, e che resterà a Trigoria sino a giugno. Tra una birra e l’altra.

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