Harakiri Juve: Del Piero non basta. Champions a -7

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Juve-Catania

Juve-Catania
Missione fallita per la Juve. Nel posticipo della 34ma giornata i bianconeri non riescono a sfruttare le sconfitte pomeridiane di Lazio e Udinese e rimangono a -7 dalla Champions, anche se la matematica non condanna gli uomini di Del Neri, la speranza di rimontare e recuperare una stagione deludente si assottiglia ulteriormente. Partono bene i bianconeri che già al 6° portano un pericolo alla porta etnea con Marchisio che con un sinistro fulmineo chiama Andujar all’intervento a terra. Dopo quasi un quarto d’ora di poco gioco, i padroni di casa si portano in vantaggio su calcio di rigore trasformato da Del Piero, che realizza dal dischetto il suo 183° gol in serie A. Il Catania ci prova e alla mezz’ora Maxi Lopez prova ad impensierire Buffon con un debole tiro a giro che finisce tra le braccia del portierone bianconero. Al 37° è però la Juve a raddoppiare sempre con il capitano, che dopo un’azione in contropiede sull’asse Matri-Krasic insacca fortunosamente con il petto il pallone del 2-0, 184 gol in serie A e serata che pare presagire un’ottima Pasqua per il popolo bianconero. Così non è, e le avvisaglie arrivano dopo solo un minuto quando uno scatenato Gomez stampa un pallone sulla traversa con un gran tiro dalla distanza. Ma nonostante questo è ancora l’eterno capitano bianconero a portare pericolo alla porta rossazzurra procurandosi una punizione dal limite e chiamando all’intervento plastico il numero uno catanese. Si va al riposo col doppio vantaggio juventino, ma con un Catania indomito. All’ingresso in campo sia Del Neri, sia Simeone effettuano le sostituzioni che cambieranno le sorti della partita, il tecnico di Aquilea sostituisce Motta con Sorensen, mentre “El Cholo” fa entrare Bergessio al posto di Izco e lo piazza sul versante destro dell’attacco. I siciliani partono forte e la Juventus appare appagata e sulle gambe, al 48° il solito Gomez, crossa in mezzo dove Maxi Lopez colpisce male di testa, due minuti dopo è Bonucci a sventare su una sortita di Bergessio dalla destra della difesa bianconera. Per la Vecchia Signora ci prova ancora il capitano a suonare la carica con un tiro di sinistro da fuori, ma è una fiammata, al 58° entra Lodi per uno spento Ledesma, ancora una mossa che risulterà determinante. Dieci minuti dopo è ancora Gomez, si sempre lui, a chiamare Buffon al primo serio intervento della serata, il numero uno c’è e risponde presente. Se Simeone azzecca i cambi, Del Neri pare non leggere bene la partita e sostituisce al 75° il grande protagonista della gara Del Piero con Pepe. Il Catania attacca e la Juve agisce di contropiede, ma è una squadra sprecona, prima Toni, subentrato a Matri, e poi Pepe falliscono delle facili occasioni a due passi dalla porta avversaria. A dieci dal termine succede quello che non t’aspetti, gli etnei passano grazie ad una splendida azione, palla in profondità di Ricchiuti per Bergessio che brucia Sorensen e mette in mezzo un pallone delizioso che Gomez deve solo spingere in rete. Adesso i bianconeri soffrono, ma nonostante ciò si rendono ancora pericolosi con Krasic che spreca da due passi l’ottimo pallone buttato in mezzo da Felipe Melo al termine di una travolgente azione personale. I padroni di casa di difendono però disordinatamente e proprio a pochi secondi dalla fine succede l’irreparabile, palla persa a centrocampo e fallo, Lodi, lo specialista, si porta sul pallone, tira ma Melo respinge secondo Bergonzi con il braccio, proteste dei bianconeri perchè il centrocampista brasiliano aveva l’arto attaccato al corpo, ma l’arbitro è irremovibile, Lodi, ancora lui, avvicina la palla di qualche metro e la posiziona, calcia e batte un immobile Buffon. Pareggio e rimonta realizzata, finisce la partita e probabilmente anche i sogni Champions della Juventus. All’uscita dal campo i giocatori bianconeri erano tutti infuriati con il direttore di gara, in particolare Felipe Melo, che pare abbia detto che certe cose accadono sempre e solo contro la Juve. Di certo il centrocampista ha ragione a recriminare, ma a conti fatti e a ben vedere l’andamento della partita, il Catania non avrebbe meritato la sconfitta e quindi nel complesso il pareggio appare giusto. Si tratta quindi dell’ennesima occasione persa per l’undici di Del Neri e probabilmente, a meno di miracoli, una delle ultime da tecnico sulla  panchina della società di Corso Galileo Ferraris.

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