Sicuramente uno dei vincitori meno pronosticabili della storia del Giro d’Italia, il canadese della Garmin – Barracuda Ryder Hesjedal vince il Giro con lo spagnolo Joaquin Rodriguez al secondo posto ed il belga Thomas De Gendt a completare il podio a Milano, senza corridori italiani.
Comunque una vittoria meritatissima del canadese che si è dimostrato il più forte di tutti in una edizione della corsa rosa molto povera dal punto di vista spettacolare. La delusione maggiore arriva ovviamente da Ivan Basso, crollato nel momento più importante del Giro mentre la sorpresa, oltre ad Hesjedal, è rappresentata da Joaquin Rodriguez che ha sfiorato la vittoria finale.
Appunto lo spagnolo “Purito” Rodriguez si è presentato a Milano in maglia rosa, ma il suo vantaggio di 31” su Hesjedal era troppo esiguo per poter sperare in una vittoria considerate le doti non proprio eccelse dello scalatore del team Katusha nella corsa contro il tempo. Già dopo 11 km dei 30 previsti, Hesjedal effettua il sorpasso su “Purito” dimostrandosi completo anche a cronometro, il belga De Gendt dopo aver sfiorato anche la maglia rosa sullo Stelvio riesce a conquistare il podio a scapito del primo dei corridori italiani, Michele Scarponi che ha potuto fare ben poco a Milano per difendere un podio perso in montagna.
Le dichiarazioni di Hesjedal: “E’ un’esperienza incredibile, una gioia troppo grande da poter esprimere, per me e per la squadra. Man mano che passavano i giorni ci abbiamo creduto sempre più, io mi sentivo sempre meglio e sono contento di aver centrato un risultato che all’inizio del Giro d’Italia sembrava impossibile. Ma devo ammettere che ho iniziato a credere nella maglia rosa solo negli ultimi 5km di Milano. Le lacrime sul podio? E’ davvero il realizzarsi di un sogno. Ringrazio tutti, i tifosi e la squadra che mi hanno sempre sostenuto“.
La cronometro viene vinta dall’italiano del team BMC Marco Pinotti che bissa il successo del 2008 nella crono conclusiva del Giro, secondo si piazza Geraint Thomas del team Sky mentre chiude il podio Jesse Sergent del team Radioschak – Nissan. Le vittorie delle altre maglie sono andate allo spagnolo Rodriguez (la maglia rossa della classifica a punti), maglia conquistata per un solo punto su uno stoico Mark Cavendish (vincitore di tre tappe) che inaspettatamente è riuscito a concludere la corsa rosa mentre quella azzurra del miglior scalatore, è andata meritatamente a Matteo Rabottini giovane corridore della Farnese Vini e vincitore anche di una splendida tappa con arrivo ai “Piani dei Re Sinelli”.
Ordine d’Arrivo
1 | Marco PINOTTI | ITA | BMC |
33.06 |
2 | Geraint THOMAS | GBR | TEAM SKY |
+39 |
3 | Jesse SERGENT | NZL | RADIOSCHAK – NISSAN |
+53 |
4 | Alex RASMUSSEN | DAN | GARMIN – BARRACUDA |
+1:00 |
5 | Thomas DE GENDT | BEL | VACANSOLEIL |
+1:01 |
Classifica Finale
1 | Ryder HESJEDAL | CAN | GARMIN _ BARRACUDA |
91.39’02” |
2 | Joaquin RODRIGUEZ OLIVER | SPA | KATUSHA TEAM |
+16 |
3 | Thomas DE GENDT | BEL | VACANSOLEIL |
+1:39 |
4 | Michele SCARPONI | ITA | LAMPRE – ISD |
+2:05 |
5 | Ivan BASSO | ITA | LIQUIGAS – CANNONDALE |
+3:44 |
6 | Damiano CUNEGO | ITA | LAMPRE – ISD |
+4:40 |
7 | Rigoberto URAN URAN | COL | TEAM SKY |
+5:57 |
8 | Domenico POZZOVIVO | ITA | COLNAGO CSF INOX |
+6:28 |
9 | Sergio Luis HENAO | COL | TEAM SKY |
+7:50 |
10 | Mikel NIEVE | FRA | EUSKALTEL – EUSKADI |
+8:08 |