Dopo lunghi mesi di silenzio chiuso nel suo box schermato allo Juventus Stadium, e di peregrinante ricerca di un posto “idoneo” nelle trasferte di campionato, dopo aver scelto la strada del silenzio rinunciando a rilasciare qualsiasi tipo di dichiarazione (fino al prossimo 9 Dicembre, ndr), Antonio Conte si lascia andare ad uno sfogo – seppur misurato – nel post gara di Juventus-Nordsjaelland, nonostante la soddisfazione per la grande risposta sul campo offerta dai suoi uomini, capaci di conquistare un sonoro 4-0 e di mostrare nuovamente quelle caratteristiche di aggressività e “fame” che avevano contraddistinto la sua Juventus vincente dello scorso campionato.
Inizialmente, la notizia era circolata in maniera distorta rispetto alla realtà dei fatti, “gonfiata” al fine di renderla più “gustosa”, raccontando di uno scontro fisico tra il mister bianconero ed alcuni giornalisti presenti in sala stampa che avevano esultato alla notizia del gol del vantaggio del Chelsea contro lo Shakhtar Donetsk che rende più complesso il destino della Juventus nel girone E di Champions League. In realtà, lo scontro fisico non c’è stato anche se il mister bianconero “non le ha mandate a dire” ai giornalisti presenti.
Secondo la “ricostruzione” dei fatti, Antonio Conte stava transitando nella zona della sala stampa e, sentendo un boato ed associandolo alla rete realizzata in extremis dal Chelsea, è tornato indietro e si è rivolto ai giornalisti presenti chiedendo in tono molto stizzito: “C’è qualcuno che ha esultato al gol del Chelsea? Siete delle merde”.
La frase, dunque, non lascia spazio ad interpretazioni diverse rispetto ad un profondo risentimento del mister salentino nei confronti di coloro che “gufano” contro la sua squadra, ancor di più in un momento tanto delicato della stagione, dopo la sconfitta in campionato con l’Inter ed un cammino in Champions che, nonostante la vittoria con il Nordjaelland, non appare semplice, considerando l’obbligo di ottenere almeno quattro punti nelle due gare contro Chelsea e Shakhtar e che, proprio quel gol allo scadere di Moses, ha complicato ulteriormente in chiave qualificazione. Per questo mister Conte ha deciso di “non lasciar correre”, apostrofando gli artefici di un’esultanza che – quantomeno – può risultare fastidiosa per chi, come lui, vive intensamente ogni gara nonostante non possa sedere in panchina e soffrire da vicino con i suoi giocatori.