Che mondo sarebbe senza giapponesi? Poca tecnologia, niente play station e Pes non sarebbe mai esistito (naturalmente per i fan del gioco Konami). Ma non vogliamo parlare delle loro idee sempre innovative, della loro capacità di risollevarsi davanti ai disastri e della loro immensa simpatia, bensì tratteremo di un caso che ha dell’incredibile. Un giornalista giapponese, tifosissimo dei Rangers ed esperto del calcio scozzese avendo seguito i rivali del Celtic per quattro anni nel periodo in cui il fantasista Nakamura (con un passato a Reggio Calabria) deliziava la Scozia con la sua classe, ha deciso di affrontare un lungo viaggio per poter assistere ad una gara della propria squadra del cuore, che quest’anno gioca nella Terza Divisione dopo il fallimento estivo. Daisuke Nakajima sarà riuscito ad assistere alla partita?
Il viaggio – Partenza da Tokyo, arrivo a Moray con 14 ore di volo, sosta ad Edimburgo per la notte e 5 ore di treno il giorno seguente per raggiungere la meta. Elgin, città che avrebbe ospitato la sfida tra la squadra locale e i Glasgow Rangers.
La scoperta – Durante il viaggio in treno, il giornalista giapponese, leggendo un giornale scozzese si è reso conto che la partita non si sarebbe disputata a causa di un rinvio predisposto dalle autorità del piccolo paese scozzese per problemi di ordine pubblico. Infatti, il presidente dell’Elgin ha pensato bene di approfittare dell’arrivo di una nobile decaduta come i Rangers per aumentare il prezzo dei biglietti e vendendone circa mille in più rispetto all’effettiva capienza del piccolo impianto del club.
Tanta delusione nel volto di Nakajima, pronto a riaffrontare il viaggio inverso (ben 10 mila chilometri) con sciarpa al collo e taccuino da giornalista in mano, per tornare in Giappone. Ma, i dirigenti dei Rangers, scoperta la disavventura del giapponese ha invitato lo stesso Daisuke a visitare la sala trofei all’interno dello stadio della società, l’Ibrox Stadium, definita “fantastica ed emozionante” dal giornalista orientale.
Un finale a lieto fine per il simpatico giapponese, che si è fatto immortalare dalle maggior testate giornalistiche britanniche con la sciarpa bianco rossa e blu e un sorriso quasi contagioso. Stanchezza per i 10 mila chilometri? No, solo tanta passione per il proprio lavoro e per seguire la squadra del cuore.