Genoa-Roma, la partita della rimonta zemaniana. Anche se di Zeman la Roma continua ad avere il nulla cosmico, a parte forse il calcio d’inizio o quello del secondo tempo, quando otto uomini si mettono sulla linea e iniziano a correre verso la porta avversaria volendo raggiungere un’ipotetica qualificazione ai Giochi Olimpici per sfidare Bolt, lasciando in alta marea i due difensori, che nel frattempo si chiedono se hanno sbagliato sport proprio quella sera. Finisce 2-4 per i giallorossi, che rimontano il doppio svantaggio targato Kucka e Jankovic grazie all’ennesima serata divina di Capitan Totti. Il Re di Roma sigla il 2-1 alla mezzora del primo tempo, gol che riaccende le speranze dei giallorossi e dà una svolta mentale al match senza precedenti. I padroni di casa smettono di pressare, e di crederci. Il gol di Osvaldo a un minuto dal termine della prima frazione di gioco cambia le prospettive.
Al rientro degli spogliatoi soltanto una squadra scende in campo, la Roma appunto. La squadra di Zeman (frase più forzata di questa non esiste) mette sotto il Genoa per 45′ minuti senza concedergli nulla. Il gol del vantaggio lo segna ancora Osvaldo, di testa. L’italo-argentino è al suo quinto centro in campionato nelle quattro partite fin qui disputate. Completa la festa un altro argentino, l’ultimo tassello del tridente (ma dove?) giallorosso, Erik Lamela. L’ex baby prodigio dei Millionarios segna col mancino piazzato il suo terzo gol in campionato. Rispetto alla prima stagione in Italia, Erik è a una sola rete dal pareggio di bilancio. La partita si conclude con un sostanziale ko tecnico, evidenziato per di più dall’infortunio di Borriello, che costringe il Grifone a giocare in dieci uomini per gli ultimi dieci minuti della partita. La Roma torna a casa con i tre punti e un quinto posto in classifica, dove la distanza dalla Champions League è di quattro punti. Il rammarico, se così si può definire, è che in questa stagione non vedremo mai la Roma di Zeman. E non è poco.
Le pagelle di Genoa-Roma 2-4 (21-10-2012)
Borriello 6: contro la sua ex squadra ci mette il cuore e tanto impegno, ma alla fine è costretto ad assistere impotente alla disfatta dei suoi nuovi compagni di squadra disteso in panchina con una caviglia a pezzi. Sembrava essere la partita perfetta, ma un po’ tutti si sbagliavano.
Immobile 6: resta in panchina fino a metà del secondo tempo. Decisione quantomeno criticabile quella di De Canio, anche visto l’assolo di cui si rende protagonista l’ex attaccante del Pescara quando si porta a spasso cinque (e dico cinque) giallorossi. Suo l’unico tiro in porta del Genoa nella ripresa.
Lamela 6,5: non fa nulla di trascendentale rispetto agli altri due compagni di reparto, ma segna la rete che sancisce il definitivo 4-2, spegnendo di fatto le ultime “resistenze” rossoblu. Conferma di non essere l’esterno che vuole Zeman.
Osvaldo 7,5: ha un fisico straripante per gli avversari e un’innata propensione per il gol. E’ lui la bocca di fuoco della Roma, è lui il calciatore che costringerà Destro ora a sinistra ora in panchina e ora a destra (scusate il gioco di parole ma con Destro siamo sempre in difficoltà).
Totti 8: Ave Cesare, 36 anni e dimostrarne trenta (apprezzerete il complimento). Non può essere un esterno, ma rimane comunque Francesco Totti. Raggiunge quota 217 reti, superando Altafini e issandosi al terzo posto dei goleador più prolifici nella storia della Serie A. Nothing else?
Tabellino di Genoa-Roma 2-4
Genoa: Frey, Granqvist, Bovo, Canini, Moretti, Jankovic, Seymour (17′ st Bertolacci), Kucka, Antonelli, (24′ st Melazzi), Jorquera (8′ st Immobile), Borriello. Allenatore: De Canio
Roma: Stekelenburg, Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti, De Rossi, Tachtsidis, Florenzi (32′ st Pjanic), Lamela, Osvaldo (43′ st Bradley), Totti.
Il video di Genoa-Roma 2-4
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