Il Pallonaro

Genoa, perché non squalificare anche il campo?

Chiariamo subito ogni dubbio il titolo scelto è ironico anche se ovviamente, viste le inquietanti decisioni del Giudice Sportivo, da ridere c’è molto poco. Il Genoa si ritrova dopo un big-match, perché questo doveva essere una partita tra la seconda classificata e la terza, senza un punto, con una gestione della partita discutibile, un finale rusticano ed ora anche con squalifiche pesanti ed inopportune. Sia chiaro, la stessa cosa in parte vale anche per la Roma, anche se in saccoccia mette tranquillamente tre punti e le squalifiche ricevute creano un danno minore rispetto a quelle che riceve il Grifone pur commettendo o no, atti di pare gravità.

Il titolo è riflessivo e cerca di porre una questione importante, se le regole esistono vanno rispettate e se non vengono rispettate è giusto che siano punite a termini di regolamento con aggravamenti in caso di recidività. Genoa-Roma poteva essere una grandissima partita, tra le due squadre che forse offrono il più bel calcio in questo momento ed invece……protagonista diventa Banti. La domanda nasce già dalla designazione arbitrale perché lui? Trattandosi di un big-match fossero state altre due contendenti avremmo avuto ben altro nome e forse Banti lo avremmo visto quale assistente, il concetto vale anche per l’altro big-match di giornata ovvero Juventus-Sampdoria arbitrata da Doveri, ma essendoci stati danni ininfluenti la cosa passa inosservata.

Già questo è un punto fermo, gli arbitri dovrebbero essere selezionati in proporzione alla gara che devono arbitrare sia che vale lo scudetto, sia che vale la retrocessione, per fare un esempio Rizzoli,  Rocchi o Mazzoleni non avrebbero perso di mano la partita, ma nemmeno il più in forma Russo. Ci sono invece arbitri che come la gramigna rovinano il prato verde, Tagliavento per esempio nessuno capisce come ancora possa essere nella lista in Serie A. Un calo di forma è normale per un essere umano, ma il designatore dovrebbe conoscerli, se poi il periodo è medio-lungo allora è inadeguato lo stesso designatore che di fatto non fa il proprio dovere.

L’errore sull’espulsione di Perin da parte di Banti ci può stare, considerando la velocità dell’azione e la conseguente decisione arbitrale, anche se in campo aperto (Nainggolan è davanti a Perin con solo altri tre giocatori in area) ci sono un guardalinee ed un addizionale di porta che dovrebbero dire all’arbitro “Guarda è rigore ma non è espulsione perché ci sono due giocatori del Genoa davanti alla linea di porta”. Questo è il secondo punto fermo, perché vuol dire che la collaborazione tra la squadra arbitrale non funziona e di fatto condiziona la gara. Ad un’espulsione si può sopperire ma se è il portiere a lasciare il campo con un rigore la penalizzazione è sempre doppia e se poi è figlia di un errore diventa grave…

Il gol della Roma è regolare, anche se prima Ljajic fa una simulazione in area non sanzionata dall’arbitro che fermando il gioco avrebbe fatto rientrare  la difesa rossoblù. Qui va detto che Banti nella ripresa non sanziona Pinilla per la stessa infrazione in area giallorossa, mentre discute e s’infuria quando si simula a centrocampo, quindi è coerente ma condizionato evidentemente.

Il resto della partita a livello gestionale da parte dell’arbitro è discutibile, così come l’annullamento del gol genoano nei minuti di recupero ma fanno parte della solita diatriba sulla sudditanza sulla quale non entriamo perché anche in questo caso è soggettiva, ci sono arbitri per natura casalinghi, pro grandi giocatori e altri “sudditi” solo la statistica diche chi è chi.

Holebas esce dal campo di Marassi | Foto Twitter

Veniamo ai minuti finali, c’è uno stadio intero che diventa incandescente (tra il primo ed il secondo tempo è stato espulso anche Gasperini e il pubblico non sa il perché), vede la propria squadra che merita il pareggio, lo ottiene gli viene annullato. Perotti rifila un calcione a Holebas che s’infuria, parapiglia che arbitro e collaboratori non vedono le squadre escono dal campo sotto un fitto lancio di oggetti Garcia ed un altro dirigente giallorosso se la prendono con qualcuno nel tunnel ed Holebas con il dito medio fa un gestaccio ai settore distinti dello stadio.

Terzo punto fondamentale, il nervosismo ambientale è derivato dall’arbitro ed il giudice sportivo dovrebbe tenerne conto, invece sanziona pesantemente Perotti con quattro giornate lasciando stare per esempio Totti che scalcia “amichevolmente” Bertolacci mentre è a terra e anche in questo caso se si tratta di un gesto amichevole lo sanno Totti e Bertolacci ma il resto dello stadio no e quindi s’innervosisce così come ci domandiamo come lo abbia interpretato Banti. Tutte cose non considerate dal Giudice Sportivo.

Quarto punto fermo Garcia , sulla base di una dichiarazione spontanea di uno steward dello stadio che non è un tesserato F.I.G.C., pare abbia tentato di dare uno schiaffo all’addetto al servizio d’odine. Ci domandiamo da quando la Procura Federale considera le affermazioni dei non tesserati come prova e se così è ne conseguiranno presumiamo molte altre le prossime giornate, inoltre se Gasperini, reo di aver protestato è stato sanzionato con espulsione ed ammonizione con diffida ci domandiamo se, una volta rese prove le dichiarazioni dello steward sono congrue solo due giornate di squalifica per il tecnico francese, considerando che un non tesserato per lo stesso reato riceve il DASPO.

Quinto punto fermo Holebas, al pari di Totti che per altro è recidivo a tali comportamenti, non dovrebbe essere punito con una sanzione maggiore rispetto ad una sola giornata di squalifica visto che in quel momento per un tifoso genoano quel gesto è ben più pesante di un calcio a gioco fermo?

Sesto punto fermo, Preziosi è abitudinario a rilasciare dichiarazioni a fine partita dalla tribuna le parole usate sono certamente mal pesate ed espresse in modo supponente, tuttavia sono le parole dette a caldo da un dirigente che da anni rilascia dichiarazioni sanguigne e poco “politiche”, prendere o lasciare non c’è bisogno di fare polemiche, infatti a mente fredda è tornato sui suoi passi.

Settimo punto fermo e più importante, tutti i precedenti punti compreso il senso del titolo hanno un comune denominatore, Banti, non ci risulta di aver letto o carpito una qualsiasi presa di posizione o provvedimento disciplinare per chi ha cominciato lo scempio, si trattava di un big-match e come capitò a Rocchi dopo Juventus-Roma ci si aspettava una reazione simile dalla A.I.A. che invece evidentemente non solo nella designazione ma anche nelle reazioni non considera una delle due squadre una big trascurando il dato sportivo, la classifica. Altro fatto che farà sempre innervosire un tifoso di calcio.

Ultima considerazione, e qui torniamo al titolo, Marassi vive le partite in una maniera particolare d’accordo, è capace di essere il dodicesimo uomo in campo quando gira bene al pari di quando gira male, tuttavia non è possibile che quando avvengono situazioni contrarie e penalizzanti, e nessuno lo nega, si crei una situazione da lancio di oggetti in campo e aggressioni verbali continue nei confronti di chi rappresenta altri colori. Considerando la recidività del pubblico genoano in tal senso ci stupisce che sia stata sanzionata solo una diffida e non una squalifica del campo ma sarebbe stato il colmo di una depauperazione che continua dal fischio iniziale di Genoa-Roma.

La Serie A di certo non ha bisogno per risollevarsi di situazioni di questo tipo ma aveva e ha bisogno di grandi e belle partite che si possano giocare senza condizionamenti di alcun tipo dall’inizio alla fine.

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