Come in ogni Mondiale in Italia si genera un tormentone su un escluso eccellente dai 23 nominati dal ct, in passato ci sono stati i tormentoni tra Rivera e Mazzola e più di recente il confronto tra Roberto Baggio e Alessandro Del Piero. Quest’anno ad aver questa gatta da pelare è il ct Marcello Lippi che prima o poi dovrà far i conti con il popolo azzurro e spiegare i perché della mancata convocazione di Antonio Cassano.
Il Pibe de Bari grazie alla cura rivitalizzante della Sampdoria di Mazzarri prima e di Del Neri adesso, a detta di tutti è pronto per il grande salto di qualità e deve esser lui il giocatore su cui costruire il Mondiale in Sud Africa. Di parere opposto il ct che non ha mai dato possibilità al fantasista doriano di dimostrare di esser finalmente maturo e pronto ad aiutare il gruppo.
Il tormentone già abbastanza infuocato di suo ha subito una maggiore intensità dalle parole del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone che in una intervista a Radio Capital ha ipotizzato motivi extra calcistici dietro la non convocazione del talento di Bari. Queste le sue parole “So il motivo delle mancate convocazioni di Cassano, quando si saprà sarà una storia molto brutta“.
Naturalmente le dichiarazioni hanno avuto un eco immenso e prima che si potesse creare un caso con l’intervento della Figc è lo stesso presidente a gettare acqua sul fuoco per cercare di placare le ipotesi di complotto e forse salvaguardare la sua Sampdoria da possibili ritorsioni: “per quanto di mia conoscenza non esiste nessun fatto grave o dietrologia d’alcun genere dietro le mancate convocazioni di Antonio Cassano nella nostra Nazionale. Il C.t. Marcello Lippi, nell’esercizio delle sue funzioni che peraltro rispetto in toto, ha l’autorità di chiamare in maglia azzurra chi logicamente meglio crede e reputa maggiormente funzionale al suo progetto”.
“Già in passato -continua Garrone- ho in più di una occasione manifestato il mio dispiacere nel non vedere il nostro Antonio tra i convocati in azzurro. Questo pensando e riferendomi a ciò che il ragazzo ha saputo esprimere sul campo nelle sue stagioni con la maglia della Sampdoria. Le frasi da me rilasciate a “Radio Capital” avevano il solo intento, dietro precisa domanda,- di cercare di comprendere il motivo, qualora davvero ne sussistesse alcuno, delle scelte del C.t. in merito. Questo sottolineando per l’ennesima volta come forse queste potessero essere condizionate da malelingue capaci, negli ultimi mesi, di gettare ombre sui comportamenti di Antonio”.
E’ chiaro però che queste dichiarazioni non possono dirimere del tutto le ipotesi di complotto e sospetti sulla querelle Cassano VS Lippi e per questo che è opportuno fare chiarezza per dimostrare che il calcio ha saputo imparare dagli errori di Calciopoli e da quelle ceneri è nato il successo azzurro. O non è vero?