Dopo Luis Enrique e Zdenek Zeman, la Roma prova ancora a percorrere la strada del calcio-spettacolo che però, negli ultimi anni, non ha portato i risultati sperati. Questa volta i giallorossi si affidano a Rudy Garcia, ex tecnico del Lille, che si è presentato con le idee molto chiare, almeno sulla carta. Il suo obiettivo è quello di divertire e “far felici i tifosi” e, ovviamente, ciò passerà anche e soprattutto dai risultati che riuscirà ad ottenere. Calcio-spettacolo sì, ma anche una giusta dose di concretezza, un piglio deciso e un tono della voce molto sicuro nello scandire la prima frase in italiano di fronte ai cronisti in conferenza stampa: questo il “battesimo” romano di Garcia, che dovrà avere le spalle forti per raccogliere il peso dell’insoddisfazione dell’ambiente nei confronti delle precedenti gestioni, e le continue pressioni che la piazza giallorossa propone. Una sfida complessa, dunque, che però il neo tecnico sembra accogliere con grinta e diplomazia, preferendo dribblare le domande più scomode sui temi tecnico-tattici, limitandosi a dare alcune “pillole” sulla sua filosofia di gioco: offensiva, ovviamente, ma con raziocinio considerando che “per vincere le partite serve un’ottima fase difensiva“.
Un concetto che sembra scontato ma che, nella gestione-Zeman, è spesso rimasto inattuato e sul quale, pertanto, Garcia dovrà lavorare insieme alla squadra. Il punto focale è che con il suo arrivo “si apre una nuova pagina”, cercando di lasciarsi alle spalle il recente passato tutt’altro che entusiasmante, puntando dritto agli obiettivi che possono far ritrovare alla squadra la dimensione che le spetta, anche in Europa: il nuovo progetto della Roma a stelle e strisce riparte, però, sempre dal suo punto fermo, dal Capitano Francesco Totti che, non a caso, Rudy Garcia non dimentica di citare nella sua conferenza stampa di presentazione: “Totti non l’ho sentito, e neanche gli altri giocatori, ma non vedo l’ora di farlo”.
Mentre Totti e parte della vecchia guardia possono essere il continuum con il passato, la nuova Roma cercherà anche di rinforzarsi sul mercato seguendo, in tal senso, le indicazioni del neo tecnico. Contrariamente alla sua filosofia offensiva, però, il primo acquisto dell’era Garcia potrebbe essere un difensore e, in particolare, il ventiseienne marocchino Benatia, che ha militato per tre stagioni nell’Udinese che, proprio in questi giorni, ha “preparato il terreno” al suo arrivo in giallorosso rivelando la sua simpatia per la squadra romanista e la sua grande ammirazione per Daniele De Rossi, per il suo “grande carattere”. Per l’attacco, invece, a fronte della probabile partenza di Osvaldo, sembra possibile la pista Kokorin, centravanti della Dinamo Mosca classe 1991, dall’ottima vena realizzativa nonostante la giovane età, e con un prezzo di cartellino “interessante”, che si aggira sugli otto milioni di euro.
I presupposti per un lavoro proficuo sembrano esservi tutti, e in tal senso lo stesso James Pallotta ha speso parole importanti per mister Garcia, annunciandolo come “un vincente” e sottolineando come sia stato lui stesso a volerlo fortemente ed a sceglierlo, proprio in virtù dei risultati che ha dimostrato di saper ottenere e che, per questo, “rimarrà a lungo”.