Fumata bianca Diritti Tv: cifre e criteri dell’accordo raggiunto

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Maurizio Beretta annuncia accordo su diritti Tv | © Vittorio Zunino/Getty Images

La complessa ed intricata ripartizione dei diritti Tv per il prossimo triennio 2012-2015 ha raggiunto una conclusione dopo una lunga e tirata assemblea di Lega fra i venti presidenti dei club di serie A.

La decisione sarà ratificata nell’assemblea della prossima settimana ed, intanto, il presidente Maurizio Beretta ha illustrato i punti salienti che riguardano la presente stagione, nella quale saranno applicati i criteri previsti per il biennio precedente (2011-2012), con l’aggiunta di una sorta di “paracadute” da 30 milioni di euro per i tre club che retrocederanno in serie B: una cifra che ha conosciuto un sostanziale incremento considerando che, precedentemente, oscillava fra i 7 milioni ed i 22 milioni di euro.

Nei due anni seguenti, invece, vi sarà una sorta di “bonus” connesso ai ricavi incrementali che verrà ripartito fra le prime dieci squadre in classifica. Per avere un quadro più chiaro e preciso è necessario, però, illustrare le cifre: il monte diritti tv per la presente stagione sarà pari a 840 milioni di euro, mentre nel prossimo biennio vi si aggiungeranno circa 17 milioni di euro che, appunto, verranno “distribuiti” seguendo la “top ten” della classifica finale di campionato cercando si attenersi,  così, ad un criterio meritocratico che determinerà, quindi, un nuovo obiettivo stagionale per molti club: non solo vincere lo scudetto, classificarsi fra le prime tre per raggiungere la Champions League ma, anche, ottenere una posizione fra le prime dieci per beneficiare della ripartizione del bonus.

Maurizio Beretta annuncia accordo su diritti Tv | © Vittorio Zunino/Getty Images

A parte il 40% attribuito in parti uguali, gli altri due parametri sono stati, in questi mesi, oggetto di dibattito e aspre polemiche fra i diversi club: in particolare, il concetto maggiormente controverso ed intricato è stato quello del “bacino d’utenza” che, allo stato dei fatti, viene determinato per il 25% in base ai sostenitori del club, e per il 5% in funzione della popolazione del Comune in cui il club gioca. Fra i club maggiormente scontenti dall’applicazione di tali parametri, c’è il Chievo che ha intenzione di impugnare la decisione finale dell’assemblea e che aveva presentato una contro-proposta, finalizzata ad incrementare la percentuale di distribuzione “uguale per tutti” e di rivedere gli altri parametri di assegnazione. Oltre ai gialloblu veronesi, secondo quanto rivela il presidente Beretta, anche le “sei grandi” e l’Udinese avevano avanzato proposte alternative che, però, non sono state accolte.

In virtù dell’attuale fotografia della situazione e non considerando la parte “extra” connessa alla composizione della classifica, per il prossimo triennio la Juventus incasserà dai diritti Tv circa 100 milioni di euro, ad Inter e Milan andranno circa 90 milioni a testa, a Roma e Napoli 65 milioni, alla Lazio 50, alla Fiorentina 45 milioni, ad Udinese e Palermo 40. Alla Sampdoria circa 37 milioni, al Genoa 35 milioni così come Cagliari, Bologna, Atalanta e Catania. Al Toro andranno circa 34 milioni, due in più del Parma, mentre Chievo e Siena ne otterranno, rispettivamente, 29 e 27. Il neo promosso Pescara, invece, sarà la “Cenerentola” con 24 milioni di euro.

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