Non è facile in Formula 1 trovare un circuito dove Michael Schumacher non abbia lasciato segni indelebili. Tuttavia a Montréal, che allora arrivava in calendario prima di giugno e ad inizio mondiale, il tedesco iniziava da qui la raccolta punti per poi costruirsi il suo cammino vincente.
La Ferrari si può dire che ha una parte importante della storia della pista ricavata su un percorso cittadino sull’isola artificiale di Notre-Dame. Qui si corre dal 1978 e proprio alla prima il podio si tinse di rosso con la vittoria dell’idolo locale Gilles Villeneuve, a cui il tracciato è stato intitolato dopo la morte avvenuta ne 1982 durante le prove del GP del Belgio.
La Ferrari è sempre stata congenialmente strutturata rispetto gli avversari per questo tipo di circuiti e il filotto proprio di Schumacher ne è una prova. Il tedesco si portò a casa anche l’edizione del 1994 a bordo della Benetton-Ford, la monoposto che lo mise alla ribalta e in competizione con Ayrton Senna a cui è dedicata una delle più belle curve della pista.
Dal 1997 è un dominio da parte di Schumacher che nei primi due anni inizia da questa tappa, vincendola, a rincorrere inutilmente prima la Williams di Jaques Villeneuve e dopo la McLaren-Mercedes di Mika Hakkinen. Nel 1999 partendo in prima posizione viene solo fermato da un incidente consentendo al finlandese di vincere e lo stesso chiuderà anche in testa il mondiale alla fine.
Ma dal 2000 in Formula 1 la musica cambia, la Ferrari e Schumacher, sempre da qui sono partite per iniziare a dettare legge, una legge che continuerà per quattro anni e solo l’edizione del 2001 ha visto trionfare un altro pilota, il fratello Ralf. Tuttavia da qui Michael Schumacher partiva con la raccolta dei punti che gli hanno regalato quattro mondiali consecutivi.
Il percorso della pista presenta una serie di impegnative che mettono a dura prova ogni parte della monoposto, motore, freni, aerodinamica e coraggio dei piloti. Come ogni circuito cittadino ha le insidie dell’asfalto usurato che a volte giocano brutti scherzi. Rettilinei veloci, varianti rapide, curve a “gomito” e a “cucchiaio“, insomma c’è proprio tutto in una pista nemmeno particolarmente lunga.
Una pista che alla Ferrari porta gioie e che risulta idonea per le caratteristiche della monoposto, chissà che la riscossa della Rossa di Maranello e di Sebastian Vettel o di Kimi Raikkonen non possa iniziare da qui?