Ennesima pagina nera per il calcio e ennesima conferma che i mancati risultati in campo europeo sono il frutto di un intero sistema, di una lunga serie di assurdi compromessi, di un forte disagio di istituzioni calcistiche e non di gestire e dettare regole al sistema calcio. Il pre partita di Fiorentina-Napoli, finale di una bistrattata Coppa Italia, è da ascrivere senza dubbio alle pagine più nere del nostro calcio:scontri tra le due tifoserie e addirittura agguato armato ai tre tifosi del Napoli (gesto miserabile non ascrivibile ai tifosi viola ma secondo le cronache a quello della Roma). Il disagio delle istituzioni è stato subito evidente e tra l’incredulita’ dei calciatori il via libera alle ostilità viene dato da Genny ‘a Carogna, capo ultrà legato alla camorra e con un daspo scontato alle spalle.
Chi è Genny ‘a Carogna?
Gennaro De Tommaso, in arte Genny ‘a Carogna, uno dei capi ultras più noto nel mondo partenopeo e figlio di un affiliato alla camorra decide di conquistare la notorietà e dimostrare la sua influenza chiedendo prima un confronto con Hamsik e poi dopo rassicurazioni sulla matrice dell’agguato decide di far disputare la partita a patto che gli spalti stiano in religioso silenzio. Come se non bastasse, Genny indossava una maglietta con su scritto Speziale Libero. Magliettache offende ulteriormente lo stato italiano e porta in giro per il mondo il disagio sociale e di valori che vive il nostro paese.
I fischi all’inno e la vittoria del Napoli
Come se non bastasse, per dimostrare la coerenza di questi pseudotifosi quando Genny ‘a Carogna ha contribuito a ristabilire la tranquillità, l’inno Nazionale è stato disturbato da numerosi fischi come se gli spalti fossero gremiti per un evento casuale e non per la Coppa Italia. Coppa che vince ilNapoli grazie alla maggiore esperienza della squadra e a un tecjico navigato, laFiorentina esce comunque a testa alta e con la consapevolezza di poter recitare un ruolo da protagonista nelle prossime stagioni.