Nella notte più bella per il calcio tedesco, il Bayern Monaco conquista meritatamente quella Coppa che tanto li aveva fatti penare nelle finali del 2010 (0-2 Inter) e 2012 (4-5 d.c.r. Chelsea). La Champions è fatta così, prima ti distrugge e poi ti esalta. Sembra quasi scontato che sia stato proprio Arjen Robben, il giocatore più discusso dopo la disfatta dell’Allianz Arena, a chiudere il match contro il Borussia Dortmund ad 1 minuto dalla fine, portando la quinta Champions League a Monaco di Baviera.
Il primo tempo – La partita è molto equilibrata fin dall’inizio. La disposizione in campo del Borussia Dortmund è più difensiva rispetto alle ultime uscite in Champions, ma nonostante ciò è proprio la squadra allenata da Klopp ad iniziare meglio la partita. Marco Reus parte come punta sinistra nel 4-4-2, ma è ovunque, giocando di prima con gli esterni Blaszczykowski e Grosskreutz e togliendo il tempo a tutta la difesa in del Bayern. Ci deve pensare Neuer, con quattro interventi nei primi 25 minuti. Dall’altra parte, il Bayern di testa fa paura: prima Mandzukic, poi Javi Martinez e Müller vincono i duelli aerei e sfiorano il gol. Il Bayern cresce durante il match, e per due volte Robben, complici le dormite di Hummels, va vicino al gol del vantaggio, ma l’olandese, come troppo spesso gli è accaduto in carriera, spara su Weidenfeller.
Il secondo tempo – Al rientro in campo è tuta un’altra partita. Il Borussia si spegne ed il Bayern tiene in mano il gioco. Salgono in cattedra Ribery e Robben e Mandzukic deve solo mettere in rete. Nonostante il gol di svantaggio, il Borussia reagisce ma è Dante, il discutibile centrale del Bayern, a rimettere in gioco il Dortmund con un intervento scriteriato su Reus. Rigore e gol del pareggio di Gundogan. Il Bayern non ci sta, ma è un fantastico salvataggio sulla linea di Subotic a dire di no a Muller. Quando i supplementari sembravano ormai scontati, a un minuto dal 90′, sbuca il pallone che non t’aspetti, Robben lo controlla, salta un paio di difensori, e sfiorando appena il pallone evita l’uscita disperata di Weidenfeller. È il 2-1! La rivincita del Bayern sulla Champions è compiuta.
Una nota di merito all’unica presenza italiana in campo, l’arbitro Rizzoli. Sempre presente e vicino all’azione (alcune volte anche troppo), non sbaglia praticamente nulla, con il grande merito di aver tenuto sempre la partita in mano.
Onore ai nuovi Campioni d’Europa ed un grande augurio a Jupp Heynckes. Seconda Champions e secondo immediato benservito dalla società, dopo lo scherzetto subito dal Real Madrid. Se il Bayern dovesse vincere anche la DFB-Pokal, sarebbe un fantastico “Triplete”, impossibile da migliorare anche per il prossimo allenatore dei bavaresi, Pep Guardiola.