Siena, sempre e solo Siena. Nelle settimane scorse qualcuno ha voluto trovare qualche assonanza tra il fallimento della Montepaschi (la banca) e la squadra di coach Bianchi. Il risultato di oggi però fa crollare l’intero castello di carte. Le Final Eight di Coppa Italia si concludono così come erano terminate le ultime quattro, ovvero con la vittoria dei toscani. Simone Pianigiani è volato in Turchia, Bo McCalebb l’ha seguito, Siena sembrava ridimensionata, eppure non dopo quattro mesi ci accorgiamo che in realtà nulla è cambiato sotto il sole italiano. Anzi, si potrebbe anche pensare che paradossalmente la Montepaschi sia più forte di quella della scorsa stagione, sopratutto se leggiamo i referti degli incontri di Eurolega. Le apparenze ingannano quasi sempre.
LA PARTITA – Il risultato (77-74) può far credere che la finale tra Siena e Varese sia stata equilibrata, ma appunto, le apparenze ingannano. Un match subito segnato dal parziale di 18-0 registrato dai futuri pentacampioni in avvio di primo quarto, di fronte al quale i ragazzi di Frank Vitucci sono rimasti scioccati. Siena ha sempre controllato la partita, chiudendo il primo tempo sul 43-29. La Montepaschi rallenta i giri del motore soltanto nel finale, quando Varese accorcia le distanze fino al meno 5 (66-61), grazie ad un break di 0-12. Ci pensa quindi Hackett a far calare i titoli di coda con una tripla da mille e una notte, riportando in carrozza Siena fino al traguardo finale.
VARESE – Ha deluso stavolta e parecchio. Dopo la grandissima prova di forza offerta nel derby contro Milano ai quarti, la Cimberio non è riuscita ad entrare mai in partita, venendo letteralmente schiantata da Siena. Sarebbe dovuta essere la grande sorpresa, la squadra rompiscatole, l’anti-Siena, ma nella finale le gerarchie del basket italiano si sono palesate all’inverosimile. Varese, ricordati che le apparenze ingannano.
Siena: Brown 25, Hackett 17, Janning 10
Varese: Green 29, Dunston 14, De Nicolao 8