Dopo l’uragano delle accuse per corruzione, le frecciate velenose fra Blatter e Bin Hammam, il ritiro della candidatura del presidente della federazione asiatica, è ancora terremoto in casa Fifa. Più di un terremoto, uno tsunami, come ha annunciato Jack Warner, ex numero uno del Concacaf, attualmente sospeso dal comitato etico per l’accusa di corruzione.
Warner, in diretta tv, ha deciso di leggere alcune email ricevute dal segretario generale Fifa, Jerome Valcke: in una delle missive si fa riferimento, ad esempio, al fatto che Bin Hammam avrebbe “comprato” l’assegnazione dei Mondiali 2022 al suo Qatar. Dopo la tempesta, Valcke ha provato a minimizzare la vicenda giustificando le sue parole con un “misunderstanding”, poichè – secondo la sua versione – volevano riferirsi alla necessità per Bin Hammam di adoperare, nella battaglia per la presidenza Fifa con Blatter, le stesse doti persuasive che gli hanno permesso di ottenere l’assegnazione dei Mondiali per il Qatar.
Il Comitato organizzativo del Qatar, dal canto suo, respinge duramente al mittente le illazioni, e precisa in una nota ufficiale di “non aver compiuto alcun atto illecito per ottenere l’ assegnazione dell’ organizzazione dei Mondiali 2022″.
Nonostante le smentite ed i tentativi di ridimensionamento delle varie questioni esplose, resta ferma l’impressione che l’organismo Fifa abbia al suo interno dei meccanismi ben poco trasperenti, che necessiterebbero di essere chiariti, anche attraverso inchieste indipedenti, che permettano di far luce e di restituire credibilità al massimo organo calcistico mondiale.