La grande festa dell’NBA a Milano, Boston Celtics non fanno sconti all’Olimpia

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Grande festa dell’NBA a Milano quella andata in scena ieri 06 Ottobre al Forum d’Assago. Ma l’Olimpia Milano gioca insieme da poco e purtroppo si vede tanto.
I Boston Celtics giocano insieme da pochissimo, anzi, sono alla prima partita insieme, e si vede pochissimo. Sta tutta qua la differenza tra le due squadre e una delle giustificazioni ai 33 punti di distacco che gli NBA infliggono agli italiani. Aldilà della differenza di scuola e, come dice il coach Brad Stevens, della differenza di peso sotto canestro, gli oltre 30 punti di differenza nascono dalle poche soluzioni offensive che Milano riesce a trovare sotto canestro. Ovvio che non è qua che bisogna capire come sta l’Olimpia, tra l’altro reduce dagli USA per la trasferta contro il Maccabi, quindi ancora sotto jet lag e inoltre concentrata sulla prima partita di campionato contro Trento.
Ieri doveva essere una festa, e così è stato. Il Forum è pieno con oltre 11.000 spettatori. Numerose anche le presenze sugli spalti di personaggi famosi del mondo sportivo e non solo.

Osservato speciale è Gentile, visto che la domanda che tutti si fanno è: “Ma quando andrà a giocare in NBA?“. A parte il primo quarto, in cui gioca poco perché esagera con i falli, Alessandro entra in partita e alla fine sarà il migliore realizzatore di Milano. Può giocare in NBA? Diciamo che i segnali incoraggianti ci sono, e se continua di questo passo Houston, che ne ha i diritti, potrebbe chiamarlo presto. Intanto ieri ha capito ancora meglio come si viene marcati negli Stati Uniti, visto che addosso aveva Crowded, uno che evidentemente non fa differenza se gioca in regular season, in un’amichevole contro Milano oppure nel campetto sotto casa sua: marca con una cattiveria agonistica che spaventa.

Per Boston ottimo l’inserimento di David Lee, appena arrivato e capace di giocare da regista anche se tecnicamente un regista non è. Una delle armi a disposizione del coach Stevens che, non avendo stelle assolute, punta parecchio sul collettivo. E il collettivo, a giudicare da questa loro prima partita insieme, c’è. Molto bene anche Isaiah Thomas: parte dalla panchina, ma continua a segnare con quella faccia che dice: “Beh, cosa c’era di così difficile?“. Alla fine sarà il miglior realizzatore di Boston.
Nota tecnica: è alto 1 metro e 75. Anche se non si nota, visto che va a schiacciare serenamente.

Infine, se lo spettacolo in campo è grande, durante gli intervalli, i time out e prima della partita è tutto una grande festa. I Celtics sbarcano e si portano tutto il necessario per festeggiare: cheerleader, acrobati, saltatori sui trampolini, gadget e tutto quello che fa spettacolo aldilà del gioco. C’è poco da fare: quando ci si mettono, nella NBA, sanno come divertire il pubblico.

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