Ferrari, Mattiacci è il post-Domenicali

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Ferrari, il post Domenicali è Mattiacci

Il giorno dopo il terremoto Ferrari legato all’addio di Stefano Domenicali, è tempo di capire le ragioni alla base di uno strappo meditato a lungo ed avvenuto quando meno ce lo si poteva aspettare, alla vigilia di un Gran Premio delicato e nel pieno di una stagione partita in salita per la Ferrari. Stefano Domenicali ha già spiegato nelle sue dichiarazioni “a caldo” le motivazioni dell’addio, affermando che serviva una scossa all’ambiente e augurandosi che, così, possa arrivare un cambiamento positivo. Una decisione sofferta quanto meditata dopo 23 anni di Ferrari che lasciano il segno indelebile nel suo cuore. Un’esperienza lunga e intensa, un’esperienza fatta di responsabilità crescenti dal 2007 in poi, proprio nel periodo della ricostruzione del dopo Schumacher. Per questo motivo, i lunghi anni trascorsi hanno logorato il manager a capo della Gestione Sportiva di Maranello e lo hanno condotto a dire “basta”, improvvisamente. Al suo posto, come già annunciato, il presidente Montezemolo ha scelto Marco Mattiacci, uno dei manager di maggior talento di casa Ferrari, che lavora in azienda dal 1999: una scelta “interna” per fuggire alle logiche dei manager “mercenari” della Formula Uno.

Ferrari, il post Domenicali è Mattiacci
Ferrari, il post Domenicali è Mattiacci

 

Mattiacci è sconosciuto al mondo delle corse automobilistiche ma è ben noto nel settore auto considerando che è stato lui il vero artefice del grande successo commerciale del marchio Ferrari in Asia Pacifico, Nord America e Cina. Marco Mattiacci è un 43 enne manager romano, laureato alla Sapienza in Economia e specializzato alla Columbia Business di New York, graditissimo a Marchionne e a John Elkann, noto come “decisionista”, abituato a tirar fuori il 120 per cento da ogni membro del suo team: un ottimo biglietto di presentazione, senza dubbio, anche se, a ben vedere, i problemi della Ferrari non sembrano essere primariamente di tipo gestionale, bensì prettamente tecnici. Per questo motivo, non è saggio ritenere che le dimissioni di Stefano Domenicali e il passaggio di consegne con Mattiacci possano essere la panacea di tutti i mali per la casa automobilista del Cavallino: se il 2014 è cominciato tanto male, gran parte delle cause sono da attribuirsi alla carenze della F14 T, ed in particolar modo al telaio, al motore e all’aerodinamica. Per questo motivo il compito di Marco Mattiacci risulta particolarmente arduo, anche perchè dovrà imparare in fretta a tenere a bada gli umori di Fernando Alonso che con Domenicali aveva un buon rapporto.

La Ferrari, dunque, ha scelto la strada del rinnovamento, una scelta che solo il futuro potrà permettere di valutare: coraggiosa o azzardata?

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