“A volte bisogna andare veramente in alto per vedere come siamo piccoli”. Queste le prime parole di Felix Baumgartner poco dopo l’impresa ai confini dello spazio. Il 43enne austriaco si è lanciato in caduta libera da un’altezza di 39068 metri, sfondando il muro del suono grazie ad una velocità massima raggiunta pari a 1174 km/h. Ieri Baumgartner ha scritto la storia, conquistando in un solo colpo ben 3 record: l’altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, l’altezza maggiore (39068 metri) di un lancio da pallone aerostatico e la velocità massima (1174km/h) raggiunta da un uomo in caduta libera. 3 record conquistati e uno mancato per una manciata di secondi, perchè Baumgartner è sceso in caduta libera per 4 minuti e 19 secondi, ovvero 17 secondi in meno del record di durata detenuto dall’americano Joe Kittinger, colui che ieri guidava da terra l’austriaco. Poco importa però a chi è arrivato in cima al mondo, a chi ha avuto il coraggio di lanciarsi nel vuoto senza avere la certezza di tornare vivo sulla terra.
“Quando sei lì in piedi in cima al mondo, diventi così umile che non pensi più a battere i record, non pensi ad ottenere dati scientifici. L’unica cosa che vuoi è di tornare vivo“. Così Baumgartner ha raccontato nella conferenza post-lancio le sue sensazioni antecedenti alla caduta libera. Noi esseri umani come lui, possiamo immaginare cosa abbia provato in quel momento ma non potremo mai capirlo fino in fondo. Dopo essersi alzato oltre quota 39mila metri in poco più di 2 ore, il fondo per Baumgartner era la terra, davvero distante prima del lancio, sempre più vicina dopo quando non sono mancati i momenti di paura per l’austriaco: “Il lancio è stato buono, l’uscita era perfetta, poi ho iniziato a girare e accelerare: per qualche secondo ho pensato che avrei perso coscienza”. Dopo oltre 4 minuti in caduta libera, l’austriaco per via della cattiva visuale ha preferito aprire il paracadute per mettersi in sicurezza, così facendo ha mancato un record ma si è assicurato l’atterraggio nel New Mexico con annessa gloria.
Al terzo tentativo Felix Baumgartner è riuscito a compiere la sua missione, denominata Red Bull Stratos. I due precedenti tentativi sono stati rinviati l’8 e il 9 ottobre per le cattive condizioni atmosferiche, ma alla fine Baumgartner ha portato a termine la sua missione, preparata con estrema accuratezza negli ultimi 5 anni compiendo tra l’altro due salti preparatori, il primo oltre quota 21mila metri, il secondo oltre quota 29mila metri. Ieri il 43enne austriaco è salito molto più in alto e là dove mai nessuno era arrivato si è lanciato infrangendo il muro del suono. Con questo lancio ha chiuso la sua carriera e l’ha fatto nel modo migliore possibile: entrando nella storia. Questa impresa storica rimarrà impressa non solo negli annali ma nella mente di molti, soprattutto di quelli che hanno avuto la fortuna di viverla in diretta. Chi non ha avuto questa fortuna può riviverla con il video che vi proponiamo di seguito.
Riviviamo l’impresa storica di Felix Baumgartner
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