Falcao sarà l’allenatore dell’Internacional di Porto Alegre

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A volte ritornano… E’ proprio il caso di dirlo a proposito di Paulo Roberto Falcao, ex campione brasiliano – uno dei 125 più grandi calciatori viventi – che all’età di 57 anni ha deciso di rimettersi in pista, ributtandosi a capofitto nell’ambiente calcistico, calcando nuovamente il campo come allenatore della squadra del cuore, l’Internacional di Porto Alegre.

Falcao, infatti, vestì la maglia dei ‘Colorados’ dell’Inter Brasiliana dal 1973 al 1979, conquistando ben 5 campionati gaùcho e 3 campionati brasiliani, segnando 22 reti in campionato, ed ottenendo per due volte il Bola de Ouro, un prestigioso premio assegnato dalla rivista brasiliana Placar al miglior giocatore del campionato brasiliano, prima di intraprendere la fortunata esperienza italiana e trasferirsi alla Roma di Diinno Viola nel 1980.

Il primo amore non si scorda mai, si suol dire: ecco, quindi, che il campione brasiliano non poteva rifiutare la proposta del Porto Alegre che, in crisi di risultati, dopo la sconfitta in coppa Libertadores contro la squadra messicana dei Jaguares, ha deciso di affidarsi al carisma di Falcao, ex campione ancora amatissimo dai tifosi brasiliani. La scelta, dunque, è parsa più affettiva che puramente tecnica, anche in considerazione del fatto che sono ben 17 anni che Falcao non allena, dopo l’ ultima esperienza come commissario tecnico della nazionale giapponese nel 1994.

L’avventura nipponica non ebbe esito felice, ma le sue responsanbilità in merito furono comunque limitate, in quanto la nazionale giapponese non era ancora una squadra vera, ma risultava composta perlopiù da dilettanti di belle speranze, appena affacciatisi al mondo del calcio, con un movimento calcistico ancora agli albori.

Da allora, però, Falcao decise di allontanarsi dal mondo del calcio, forse deluso dall’esito non positivo di quell’esperienza, scegliendo di ritirarsi a vita privata proprio nella sua Porto Alegre, anche alla luce delle altre non esaltanti esperienze in panchina, come commissario tecnico del Brasile (con il quale conquistò una medaglia d’argento in Coppa America nel 1991. Nel frattempo, nel 2003 ha sposato (come secondo matrimonio) la presentatrice televisiva Christina Ranzolin, occupandosi di commenti tecnici per il campionato brasiliano per la televisione Rete Globo, e collaborando come opinionista del giornale Zero Horas e dell’emittente Radio Gaúcha.

La vita da allenatore, dissero in molti, non fa per lui perchè è troppo sedentaria per fornire stimoli adeguati ad un uomo abituato a scendere in campo da protagonista, in prima persona, per un grande campione acclamato dalle folle, idolo della Roma giallorossa nonostante il rigore fallito nella finale di Coppa Campioni contro il Liverpool, che era abituato ad essere “allenatore in campo”, oltre che elegantissimo nel suo tocco di palla, prezioso nell’intelligente di lettura tattica delle partite e capace di “essere sempre al posto giusto e di far correre la palla più che le gambe“. Era giusto, dunque, che gli si desse un’altra possibilità di mettersi in gioco, affrontando un’avventura che – anche in virtù del legame affettivo con la squadra e con la città – saprà stimolarlo a dovere, risvegliando la passione, forse sopita, per il campo e la sua natura di uomo di calcio.

L’ufficialità non è ancora giunta, ma Rete Globo, popolare tv brasiliana, ha fatto trapelare nella giornata di ieri che a breve sarà diramato in merito un comunicato ufficiale dall’Internacional di Porto Alegre. Per ora, Paulo Roberto Falcao, ha deciso di non sbilanciarsi troppo nelle dichiarazioni, ammettendo soltanto la sua piena disponibilità nell’affrontare tale esperienza, anche nel rispetto dell’allenatore prossimo all’esonero, Celso Roth: ” Non è ancora il momento di parlarne, ma se mi vo­gliono, sono pronto a ri­cominciare ad allenare di nuovo”.

E chissà che, se l’avventura brasiliana dovesse andare nel verso giusto, gli stimoli ritrovati non lo spingano a riaffrontare il viaggio verso l’Italia, e verso la Roma giallorossa che non l’ha mai dimenticato, con un ruolo dirigenziale nella creatura di DiBenedetto. Non è escluso che in futuro possa accadere ed, anche in questo caso, sarebbe una scelta “sentimentale”, dettata dal cuore.

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