Dopo l’infuocata udienza di ieri a Napoli, nella quale la difesa ha tirato fuori “la madre di tutte le intercettazioni” che voleva l’allora presidente dell’Inter Giacinto Facchetti consigliare la griglia a Bergamo, le Iene hanno intervistato il figlio Gianmaria:
Negli anni d’oro di Moggi che ruolo ha avuto tuo padre? Gianfelice Facchetti:
«È stato vicepresidente e presidente negli ultimi due anni circa».
Hai mai avuto dei sospetti su Calciopoli?
«Sì»
In famiglia ne avete mai parlato?
«Sì, tante volte. Abbiamo par la to di alcuni episodi che si vedevano, di una serie di strane coincidenze, chiamiamole così. Io all’inizio facevo fatica a credere e poi sono felice di essere stato sbugiardato».
Hai mai pensato che qualcuno lo stesse fregando?
«Spesso».
Ha mai peccato un po’ di ingenuità?
«Sicuramente».
Avrebbe potuto fare qualcosa per portare al la luce Calciopoli prima?
«Penso che abbia fatto tutti i tentativi nelle sue possibilità perché ciò accadesse».
Tuo padre parla va con i designatori arbitrali?
«Sì».
Quindi faceva come Moggi?
«No, faceva diversamente perché il contenuto delle telefonate era differente».
Perché lo stanno tirando in mezzo proprio ora?
«Perché nel momento in cui il processo fa verso la sua fase cruciale la difesa di Moggi sta cercando di fare il suo lavoro. Sicuramente i sistemi sono in parte inaccettabili, quello che è accaduto ieri lo dimostra».
Tutta Italia parla di una telefonata tra Facchetti e il designatore degli arbitri. Di cosa l’accusano?
«Lo accusano di aver indicato il nome dell’arbitro Collina per una partita».
Hai qualcosa in contrario se sentiamo la telefonata?
«Volentieri, sono felice». (Si ascolta la telefonata)
Cosa c’è di strano in questa telefonata?
«C’è di strano che per tutta la giornata di ieri e che per i giorni che hanno anticipato l’udienza è stato detto che c’era questa “madre di tutte le intercettazioni” in cui mio padre dettava la griglia degli arbitri, in cui mio padre avrebbe dato indicazioni al dott. Bergamo di mandare Collina a una partita invece il nome del signor Collina lo pronuncia per la prima volta nel la telefonata il dottor Bergamo e non Giacinto Facchetti. La telefonata è completamente diversa dalla trascrizione che è stata usata in aula ieri, che è stata diffusa dai giornali, in rete, nei vari siti, che è stata riportata da varie tv private e non e quindi c’è proprio una falsificazione dei fatti che è una cosa assolutamente grave e inaccettabile».
Quindi pensi ci sia una manipolazione di questi contenuti?
«Non so se ci sia stata una manipolazione, però sicuramente c’è stata un’alterazione del significato delle cose , anche perché trascrivere una testo che viene diffuso e che poi si va ad ascoltare ed è diverso, è quasi comico».
Chi vuole coinvolgere tuo padre in questa intercettazione? Chi lo vuole sporcare?
«Credo la difesa di Moggi per cercare di portare avanti la teoria che tutti facevano così e quindi che tutti vanno assolti perché facevano le stesse cose».
Quindi tutti colpevoli nessun colpevole?
«Questa è la suggestione che loro vorrebbero far passare ma che noi non possiamo accettare».
Perché no?
«Non si può accettare perché basta ascoltare… la sostanza è assolutamente differente. Chiedere il miglior arbitro per giocare una partita mi sembra la richiesta di giocare una partita in condizioni di legalità nel campionato più taroccato nel la storia del campionato italiano».
Chi ha calunniato tuo padre?
«Troppe persone, ho perso il conto».
Qualcuno si è mai scusato con la famiglia Facchetti?
«Sì, l’ex arbitro Massimo De Santis che noi avevamo querelato perché aveva fatto delle insinuazioni su mio papà e poi ha firmato una lettera di pubbliche scuse, salvo poi negli ultimi giorni di cercare di tornare sui suoi passi…».
Come definisci Calciopoli?
«Una degna conclusione di una pagina del calcio italiano orribile durata più di dieci anni».
Come definisci Luciano Moggi?
«Non voglio definirlo, non voglio spendere altre parole». Vi siete mai incontrati? «No».
Senza Calciopoli l’Inter avrebbe vinto quattro scudetti di fila?
«No, assolutamente no, per un sacco di motivi».
Lo scudetto del 2006 l’Inter lo deve riconsegnare?
«Sarebbe un gesto molto eclatante ma che avrebbe il potere di far acquisire ancora più punti alla nostra storia…. Anche restituendo lo scudetto ci sarà chi rivorrà indietro i suoi, ma secondo me sarebbe una mossa vincente».
Il calcio è più pulito dopo il 2006?
«Un po’ di più sì».
L’Inter vince lo scudetto?
«Non voglio dirlo per scaramanzia».
Ti stai toccando?
«Sì».
E la Champions?
«Non lo voglio dire come lo scudetto e mi sto toccando».
E la Coppa Italia ?
«Idem».
Adesso l’Inter è ostacolata dagli arbitri?
«No».
C’è un complotto contro l’Inter?
«No, penso proprio di no».
Glielo dici tu a Mourinho?
«Se ho occasione sì».
Cosa diresti a tuo padre se ci fosse ancora?
«Ieri ci siamo divertiti parecchio. Si sarà divertito molto anche lui con l’Avvocato Prisco, ci sarebbe voluto lui ieri a Napoli in aula».
Cosa pensi del la richiesta di Vieri?
«Io di Vieri ricordo solo Lido Vieri, il portiere del la grande Inter»