Nella gara dei quarti di Coppa Italia disputata ieri allo Stadio Franchi tra Fiorentina e Roma, oltre alle cronache sportive legate all’impresa dei giallorossi di Zeman che hanno conquistato l’accesso alla semifinale, c’è un altro particolare di rilievo inerente alla cronaca del match, ma che trascende gli aspetti del campo. Parliamo della telecronaca dell’inviato da bordo campo per la Rai Fabrizio Failla che, dopo l’episodio della doppia espulsione diretta a Dodò e Cuadrado a seguito di uno scontro in campo tra i due, con tanto di spintoni dopo un fallo di gioco nel finale di gara. Ebbene, dopo l’espulsione, mentre i due guadagnavano la via che conduceva al tunnel degli spogliatoi, si è letteralmente “infuocato” il racconto di Failla.
Primariamente è bene, però, distinguere la realtà dal racconto: le telecamere hanno inquadrato l’uscita dal campo dei due espulsi, mentre continuavano a litigare verbalmente, con Dodò che inciampa su un cartellone pubblicitario ma non cade in terra, mentre uno degli steward presenti dietro ai tabelloni, avvicinatosi per cercare di placare gli animi, cade all’indietro, ma si rialza senza problemi.
Alla vista di ciò, il giornalista Rai, alzando non poco il tono della voce in senso enfatico ha iniziato a raccontare cosa stesse accadendo, adoperando termini quali “vergognoso, vergognoso” , sillabando l’aggettivo per sottolinearlo ancora di più, in riferimento al fatto che si fosse creato un parapiglia tra i giocatori delle due squadre, chiamando in causa il “tutti contro tutti”. In un primo momento, considerando che le telecamere Rai indugiassero con le riprese del campo di gioco senza inquadrare il “fuori campo” sembrava che la gravità dell’accaduto fosse corrispondente al racconto di Fabrizio Failla, che ha prontamente snocciolato anche un sermone sulla violenza in campo, sul messaggio negativo che trapelava dal comportamento dei due calciatori e sulle ripercussioni di ciò sulla violenza negli stadi.
Parole senza dubbio giuste e corrette in assoluto ma, probabilmente, non appropriate alla descrizione di un episodio di campo che Failla ha volutamente enfatizzato rispetto alla reale portata, “rimproverando” perfino il collega-telecronista Alberto Rimedio che, invece, aveva cercato di ridimensionare l’accaduto, adoperando la parola “scintille” per descrivere il litigio tra Dodò e Cuadrado all’entrata nel tunnel degli spogliatoi. A quel punto, dunque, rivolgendosi al collega Rimedio, Fabrizio Failla ha voluto ribadire: “Alberto, non chiamarle scintille, non chiamarle scintille, chiamiamole come è giusto che ci sia il termine, violenza pura”, precisando di “non aver mai visto in vita mia una cosa del genere, con i calciatori che devono scendere negli spogliatoi per evitare le botte fra due atleti”.
Il punto focale della questione, però, oltre alla decisa reprimenda dell’accaduto da parte di Fabrizio Failla è il fatto che, oltre ad esprimere “a caldo” e in diretta il suo giudizio personale sulla vicenda con le connesse implicazioni, agli occhi dello spettatore sarebbe stato preferibile e più efficace una cronaca “neutra” e dettagliata di cosa stava accadendo nello specifico, ancor di più perchè le telecamere – pochi secondi dopo – hanno letteralmente smentito il racconto di Failla, mostrando una situazione piuttosto “tranquilla”, con tanto di gesto d’intesa tra De Rossi e gli steward come a voler confermare che tutto era tornato alla normalità.
Allo stato dei fatti, dunque, per Fabrizio Failla la sua fantasia ha superato la realtà…
Video della cronaca di Fabrizio Failla in Fiorentina-Roma:
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