Fabio Capello “Lo scudetto 2006? E’ mio”

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Fabio Capello |©GLYN KIRK/Getty Images

Per aumentare la qualità del nostro campionato le nostre società dovrebbero sposare un progetto a lungo termine fatto di obiettivi, tappe e scelte oculate ma sopratutto dovrebbero riuscire a riportare nel nostro paese i nostri migliori tecnici aumentando di fatto la difficoltà e la spettacolarità del nostro campionato. Vi immaginate se al fianco degli emergenti Allegri e Mazzarri ci fossero quella vecchia volpe di Fabio Capello, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti e perchè no anche Giovanni Trapattoni e il nostro mister campione del Mondo Marcello Lippi.

Fabio Capello |©GLYN KIRK/Getty Images

Le squadre ovviamente le fanno più gli organici che gli allenatori ma è facilmente dimostrabile che con loro in panchina il tasso di spettacolarità e di imprevedibilità al nostro campionato aumenterebbe a dismisura. Ieri don Fabio Capello, soprannominato cosi proprio per il carisma e la tranquillità che riusciva a dar al gruppo, ha concesso una bella intervista a Carlo Pellegatti per Sportmediaset sviscerando argomenti attuali e passati del calcio italiano.

Ovviamente non poteva mancare la domanda su Calciopoli e sullo scudetto del 2006 scippato dalla giustizia sportiva alla sua Juventus dopo una entusiasmante cavalcata. Fabio Capello come al solito senza peli sulla lingua e con il sorriso di chi sa già di scatenare un nuovo tormentone risponde sornione “Sono stati fatti dei gravi errori quando è stato dato lo scudetto all’Inter. Si sono dichiarati tutti incompetenti e quindi io, che mi ritengo competente, dico che quello scudetto l’ho vinto sul campo.” Dichiarazione che aumenta ancor di più la curiosità e l’interesse sull’ordine del giorno del “tavolo della pace” organizzato dal presidente del Coni Gianni Petrucci.

Dallo Scudetto del 2006 al campionato attuale Capello risponde alle domande di Pellegatti osannando il grande lavoro di Ibrahimovic convinto ai tempi della Juve a giocare più vicino all’area di rigore grazie ad un video con di Van Basten “Quando l’ho conosciuto gli ho fatto vedere i movimenti di Van Basten e lui si è applicato alla grande per imitarlo”.

L’intervista continua con le domande sulle Juve attuale che convince Capello per spirito di gruppo e unità d’intenti e che alla lunga può esser la rivale del Milan nella corsa al titolo. Il ct dell’Inghilterra elogia il Napoli definendola oramai una grande del nostro calcio ma discontinua in campionato “solo” per la presenza in Champions League. Elogio anche per l’amico Reja e la sua Lazio mentre una piccola stoccatina a Luis Enrique “cerca di copiare molto il Barcellona”.

Capello critica pure la decisione di render pubblica la lite Osvaldo Lamela che potrebbe incrinare il rapporto tra Luis Enrique e il mondo giallorosso fino ad ora maturo e capace di sopportare risultati altalenanti e qualche dubbia scelta di gestione del gruppo. La grande domanda che da tempo però vorrei fare al grande Fabio Capello è come fa a gestire il lavoro e l’amicizia con Franco Baldini noto per esser il più grande accusatore del sistema Moggi, ma forse a questo non avremo mai risposta.

IL VIDEO DI UNA PARTE DELL’INTERVISTA DI FABIO CAPELLO

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