Fabio Capello non dovrebbe rimanere disoccupato a lungo. A pochi giorni dalle sue dimissioni da ct dell’Inghilterra a pochi mesi dagli Europei di Polonia e Ucraina e che hanno sollevato il tradizionale polverone mediatico oltremanica, il tecnico di Pieris sarebbe in trattativa per accettare la panchina dell’Anzhi.
Nonostante la smentita secca e divertita del diretto interessato che, intercettato telefonicamente, ha confidato di trovarsi a St. Moritz per una breve vacanza e non a Mosca per trattare con il club in cui milita Samuel Eto’o, la stampa russa è sicura che Don Fabio abbia raggiunto la capitale moscovita nel weekend per ascoltare la proposta del facoltoso club del Daghestan per poi fare rientro subito in Svizzera nella famosa località turistica invernale. Secondo le prime indiscrezioni riportate dal quotidiano Sovietskiy Sport, a portare avanti la trattativa sarebbe stato l’ex terzino della nazionale brasiliana e dell’Inter attualmente giocatore e co-allenatore dell’Anzhi Roberto Carlos, che Capello ha allenato al Real Madrid.
I dirigenti dell’Anzhi avrebbero deciso di aspettare la risposta dal tecnico fino a martedì sera, è chiaro che se il tecnico dovesse dire di sì sarebbe prettamente per questioni economiche (si parla di un ingaggio di 10 milioni netti annui, ndr) anche se il club del Caucaso del magnate Suleyman Kerimov vorrebbe portare nel Daghestan anche un altro paio di campioni, uno su tutti Wesley Sneijder, per rendere il progetto Anzhi, che può contare già su uno degli attaccanti più forti in circolazione, Samuel Eto’o, ancora più ambizioso per salire ai vertici del calcio russo e dare l’assalto alla Premier Liga dominata attualmente dallo Zenit San Pietroburgo di un’altra conoscenza italiana, Luciano Spalletti che guida attualmente la classifica precedendo il Cska Mosca di due lunghezze.
Qualcuno ha anche insinuato che dietro le dimissioni di Capello, accolte con “entusiasmo” dalla federazione inglese, la FA, ci fosse proprio l’offerta dell’Anzhi. Il caso Terry – la federazione ha revocato, senza aver consultato il ct, al difensore del Chelsea la fascia di capitano della nazionale di sua maestà per presunti insulti razzisti – sarebbe stata solo un pretesto per chiudere anticipatamente e il meno indolore possibile, economicamente si intende, il rapporto tra le due parti, burrascoso e già logoro da diverso tempo.