La protesta in nome della democrazia che si sta espandendo a macchia d’olio in tutto il Nord Africa e il Medio Oriente è giunta in Bahrain solo la scorsa settimana. Diverse sono state le vittime tra i dimostranti nella capitale Manama negli scontri con le forze dell’ordine che avevano portato nei giorni scorsi anche alla cancellazione della GP2 Asia Series per la necessità di avere tutto il personale medico, anche quello che doveva essere presente lungo tutto il tracciato di Sakhir, negli ospedali della città.
Sono stati annullati inoltre anche gli ultimi test disponibili che dovevano avere luogo proprio in Bahrain sul circuito di Sakhir dal 3 al 6 marzo: l’ultima sessione di test pre-mondiali è stata spostata sul circuito di Barcellona (8-11 marzo) dove ieri si è chiusa la terza sessione di prove ufficiali dopo quelle di Valencia e Jerez de la Frontera.
Il Mondiale ora prenderà il via da Melbourne il prossimo 27 marzo con il Gran Premio d’Australia, originariamente previsto come secondo appuntamento del campionato 2011. Difficile capire quando potrebbe essere recuperato il GP del Bahrain, in calendario ormai dal 2004 e già designato ad aprire la stagione nel 2006 e nel 2010, perchè non si tratta di una cancellazione ma di un annullamento provvisorio considerato che l’organizzazione bahreniana ha già sborsato i 35 milioni di dollari alla Formula 1 previsti per la disputa della gara nel “Regno dei due Mari” anche se si vocifera comunque di un recupero il 6 novembre, una settimana dopo il primo GP d’India della storia della Formula 1 e sette giorni prima del GP d’Abu Dhabi.