Sul circuito cittadino di Montecarlo spunta la Red Bull di Mark Webber che conquista la sua prima vittoria stagionale in una delle gare meno emozionanti, in termini di sorpassi, della stagione. L’australiano è il sesto vincitore diverso su altrettanti Gran Premi disputati ma alla scuderia anglo-austriaca va il merito di aver portato per prima alla vittoria entrambi i piloti. Gara molto equilibrata chiusasi con i primi sei piloti racchiusi nel giro di sei secondi, cosa che praticamente rispecchia l’andamento fin qui di un Mondiale più equilibrato che mai. Il più sopddisfatto al termine del week-end monegasco è Fernando Alonso, che ritrova la vetta solitaria della classifica a quota 76 punti, tre in più della coppia Red Bull Webber-Vettel. Ora diamo i voti ai protagonisti della corsa.
Webber 9: ha fatto quello che doveva fare, cioè partire bene e mantenere la prima posizione per poi gestire la gara con relativa tranquillità visto che le caratteristiche del circuito non davano la possibilità di sorpasso. Per poco il compagno di squadra non lo beffa ma la pioggia arriva in suo aiuto, anzi non arriva, evitandogli di fermarsi una seconda volta e di balzare nuovamente in testa. E’ il secondo successo sul circuito di Montecarlo dopo quello del 2010, che gli permette di raggiungere Vettel al secondo posto della classifica iridata a soli tre punti da Alonso. Gara perfetta.
Red Bull 9,5: pur non dominando come nei due anni passati è sempre in testa alla classifica e di questo va dato merito al team che dopo un inizio di stagione complicato ha saputo risollevarsi alla grande. Anche il week-end monegasco non era iniziato sotto i migliori auspici ma alla fine se ne ritornano a casa con il terzo successo consecutivo a Monaco e la vetta del campionato costruttori. Gli unici due nei di questo fine settimana sono la testa della classifica piloti persa da Vettel in favore di Alonso e le proteste delle altre scuderie che si lamentano per un presunto fondo irregolare della lattina volante che lascia il team con il fiato sospeso.
Rosberg 8,5: solita prestazione consistente del tedesco che fa dimenticare il risultato ottenuto da Schumi nelle qualifiche conquistando un ottimo secondo posto. L’arrivo della pioggia nel finale gli ha fatto pensare per un attimo di portare un attacco al leader Webber, ma su un tracciato con quelle caratteristiche e soprattutto in quelle condizioni di umido era meglio non rischiare.
Alonso 9: fortunato al via che il contatto con Grosjean non gli provoca conseguenze. Poi corre una gara tutta ragionata gestendo al meglio le gomme e spingendo quando gli altri (Hamilton) erano in difficoltà. La posione guadagnata ai danni dell’inglese è un capolavoro di tattica e velocità poichè sfrutta il mezzo giro che Lewis gli lascia a disposizione per guadagnare quel tanto che basta per restargli davanti al pit. Sta di fatto che Nando dopo sei Gran Premi si ritrova da solo in testa alla classifica davanti ai due piloti della Red Bull. E nessuno all’inizio del Mondiale in Australia ci avrebbe scommesso.
Vettel 9,5: ha lasciato perplessi la sua scelta di non aver girato nelle qualifiche proprio qui che partire dietro non è il massimo della convenienza. E invece la scelta di risparmiare un set di supersoft e partire con le soft si era rivelata la strategia giusta grazie ad un primo stint lunghissimo. L’arrivo della pioggia gli avrebbe sicuramente consegnato la vittoria ma la fortuna gli gira le spalle e alla fine deve accontentarsi di guadagnare soltanto due posizioni ai danni di Hamilton e Massa, ma non di Alonso, che gli resta davanti in gara e soprattutto si prende la vetta solitaria del Mondiale.
Hamilton 8: ancora una volta tocca a lui tenere alto il nome della McLaren visto che del compagno di squadra oggi non non si hanno avuto tracce per tutta la gara. Con una vettura nettamente sotto tono riesce comunque a tenere il passo dei primi anche se la sensazione di poter attaccare i piloti davanti a lui non l ha mai data. Si aspettava l’arrivo della pioggia che forse gli poteva dare una mano in ottica di gara visto che la sua McLaren era settata con un assetto intermedio, ma arriva troppo tardi, quando la gara è ormai finita. Perde due posizioni in favore di Alonso e Vettel che lo scavalcano nel gioco dei pit-stop relegandolo dalla terza alla quinta posizione e inoltre il fatto di essere l’unico pilota a non aver ancora vinto in questo campionato sta cominciando a pesargli come un macigno.
Massa 7,5: finalmente una gara all’altezza per il brasiliano che mostra piccoli segni di ripresa. La miglior risposta possibile, e tra l’altro sul circuito con più fascino, alle critiche dell’ultimo periodo e alle voci che lo volevano fuori dalla Ferrari dopo questo GP, e correre con una simile pressione addosso non è facile. Non sarà una vittoria ma per lui girare sullo stesso passo di Alonso che il piede pesante ce l’ha eccome ha la stessa valenza. E in più porta a casa punti importantissimi per il morale suo e della squadra.
Di Resta-Hulkenberg 8: sicuramente la grande e lieta sorpresa del week-end monegasco. In una gara priva di sorpassi il duo della Force India (voto 8) conquista un settimo e un ottavo posto portando a casa 10 punti importantissimi per il Mondiale. Con sentiti ringraziamenti a Grosjean che elimina quasi mezzo gruppo già alla prima curva.
Button 5: farebbe bene a dimenticare al più presto il week-end del Principato, che pure in passato gli ha regalato grandi gioie. Questo evidentemente non era il suo anno e lo si capisce già dal sabato, eliminato in Q2 con la 13esima posizione e restando fuori dalla lotta per la pole. In gara le cose non vanno meglio e lottare per metà gara con la Caterham di Kovalainen deve essere davvero frustrante. Alla fine colleziona il secondo ritiro nelle ultime tre gare disputate.
Kovalainen 8: Nessuno ne parla, ma il biondino finlandese compie una grande impresa eguagliando il record di Jarno Trulli che nel 2010, con la sua ex-Lotus aveva conquistato il miglior risultato della squadra con la 13esima posizione. E in più ottiene una bella rivincita contro la sua ex scuderia, la McLaren, prendendosi la soddisfazione di aver tenuto dietro di sè per oltre metà gara Button costringendolo anche al ritiro per una foratura. Davvero niente male.
Lotus 5: doveva essere la grande favorita e invece è stata la grande delusione del week-end monegasco. Vettura ben lontana da quella equilibrata e veloce apprezzata ad inizio stagione. Montecarlo è una gara a parte ma ci si aspettava sicuramentre qulacosa di più.
Schumacher 8: è la media perfetta tra il 10 per la pole conquistata nelle qualifiche del sabato e il 6 di sufficienza per la gara. Schumi aveva il passo per restare con i primi ma resta imbottigliato dietro Raikkonen per troppo tempo e superare su questo circuito può diventare difficile anche per lui che ci ha vinto 5 volte. La sfortuna sembra poi perseguitarlo dato che all’inizio perde posizioni per il contatto con Grosjean (sempre una Lotus) e poi è costretto all’ennesimo ritiro per un problema al cambio di cui non ha assolutamente colpa. Il bottino di due soli punticini accumulati fino a questo momento non rispecchia l’andamento della sua bella stagione ein più resta il dubbio di come sarebbe potuta andare a finire se fosse partito dalla pole, ma il destino beffardo ha voluto cosi.
Raikkonen 5,5: fatica più del previsto tra le stradine del circuito cittadino e il Principato, che fa risaltare le vere abilità del pilota, sentenzia che il finlandese ancora un pò di ruggine di dosso deve scrollarsela, ma si sa, due anni lontano dalle corse, qualche segno lo lasciano. Mai competitivo per tutto il week-end, se non nelle libere che contano poco e niente. Almeno fa meglio del compagno di squadra Grosjean (voto 2) che rimedia una figuraccia alla partenza, riuscendo a chiudere nella top-ten, in nona posizione.
Maldonado sv: week-end molto difficile per il venezuelano, che veniva dall’entusiasmante vittoria dell’ultimo GP a Barcellona. Tutto però da sabato è cominciato ad andargli storto a cominciare da una penalizzazione a dir poco sciocca nelle terze libere del sabato mattina per un contatto con Perez che poteva risparmiarsi e che gli fa perdere dieci posizioni in griglia relegandolo praticamente nelle ultime posizioni. Il giusto epilogo è il ritiro in gara dopo appena una curva coinvolto nell’incidente innescato alla partenza da Grosjean.
Senna 7: questa volta il box feteggia, se pur in maniera minore rispetto alla scorsa settimana, il risultato del nipote di Ayrton, che pur senza acuti sfrutta i ritiri di piloti più quotati per piazzarsi nella top-ten e portare un punticino nelle casse della squadra.