Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio d’Ungheria 2011. Button 10: è in gare dalle condizioni incerte e variabili come queste che si esalta e riesce a dare il meglio di sè stesso, è il più abile a decifrare il meteo e ad interpretare i repentini cambiamenti delle condizioni della pista. Non a caso le sue vittorie sono arrivate qui e in Canada in due Gran Premi segnati da capricci metereologici. E’ l’unico pilota a non aver mai commesso neanche una piccola sbavatura, guida pulita e decisa. Vettel 6.5: il leader della classifica iridata si impegna solo a gestire nel migliore dei modi la corsa senza portare oltre il limite la sua Red Bull onde evitare brutte sorprese. Subisce i sorpassi dei piloti McLaren ma alla fine arriva un secondo posto che rafforza la sua leadership nel Mondiale, sveste i panni del cannibale per indossare quelli del calcolatore. Un passo deciso verso il secondo titolo iridato. Alonso 7: l’aveva detto che da qui alla fine del Mondiale avrebbe guidato al limite tentando il tutto per tutto in ogni gara con maggiore probabilità di incappare in errori, una strategia pienamente condivisibile ma effettivamente qualche rischio di troppo, specialmente nella prima parte di gara, se lo prende e inutilmente. Lo spagnolo, al terzo podio consecutivo, sta facendo i miracoli e la pausa estiva arriva nel momento più opportuno per consentirgli di ricaricare le pile e affrontare la seconda metà di stagione da assoluto protagonista. Hamilton 5: è la sempluce media aritmetica tra il 10 della prima parte di gara, dove da dimostrazione che è lui il pilota più forte attualmente in circolazione in Formula 1 sorpassando e staccando il padrone del Mondiale 2011 Vettel mica uno qualsiasi, e lo 0 della seconda parte di gara, dove prima commette un errore imperdonabile alla chicane che lo manda in testacoda quando aveva ormai la gara in pugno, poi azzarda strategia montando gomme intermedie alle prime innocue gocce di pioggia cadute sull’asfalto ungherese che lo costringono a rimontare gomme slick, facendo mea culpa nel dopo gara, e infine beccandosi un drive-through per aver effettuato una manovra pericolosa mentre recuperava la vettura dal testacoda precedente dimostrando di possedere ancora delle lacune in termini di lucidità e di andare in men che non si dica “nel pallone”, motivi per il quale, in controtendenza con quanto scritto sopra, non è ancora lui il pilota più forte in Formula 1. Divina la sua guida, sembra che navighi sull’acqua, poteva ripetere il trionfo del Nurburgring di sette giorni fa. Croce e delizia. McLaren 10: zitta zitta è tornata al vertice dopo aver toccato il fondo nel Gran Premio di casa a Silverstone. Da allora due vittorie in altrettante gare con entrambi i piloti, a dimostrazione che la vettura è equilibrata e gode di ottima salute. Se non fosse stato per la strategia azzardata di Hamilton ora staremmo parlando di una doppietta delle Frecce d’Argento. Webber 5: pomeriggio anonimo con quel mezzo che si ritrova tra le mani. Che il suo sarà un weekend difficile lo si capisce sin dalle libere del venerdì, confermato dal deludente sesto posto in griglia ottenuto nelle qualifiche e proseguito in gara dove giunge quinto con un ritardo pesante dai primi. Massa 6: il buon Felipe per la prima volta in stagione riesce a qualificarsi con un piazzamento migliore rispetto al compagno di squadra Alonso. E’ già questa è una notizia, ma in gara siamo alle solite rischiando in un fuori pista il danneggiamento serio dell’ala posteriore che lo avrebbe costretto al ritiro. Un punto in più va per il giro più veloce della gara che arriva con gomme nuove e macchina quasi scarica di carburante. Di Resta 7.5: il primo dei “mortali”, conquista un ottimo settimo posto grazie ad una corsa e una strategia perfetta. Lo scozzese della Force India è una delle poche note liete della stagione 2011. Mercedes 4: “rimandata a settembre” diremmo se ci trovassimo in un contesto scolastico. A meno di clamorosi e improbabili recuperi prestazionali in questo mese di agosto, la stagione della casa di Stoccarda è da bocciare. Hungaroring 10: recentemente riconosciuto come uno dei più soporiferi del Mondiale di Formula 1 per la sua tradizionale monotonia data dalla tortuosità del tracciato, oggi il circuito situato sulle colline ungheresi alla periferia della capitale Budapest ha regalato mille emozioni e colpi di scena, tanti sorpassi e tanti pit stop come non si erano mai visti prima d’ora (ben 88 in totale, record in Formula 1). Il meteo ci ha messo del suo creando scompiglio in un GP dove si attendevano le tradizionali temperature roventi di questo periodo dell’anno.