Il Pallonaro

F1, pagelle Gp Cina. La “prima” di Rosberg

La Cina ha accolto un nuovo vincitore, il terzo stagionale in altrettante gare: Nico Rosberg vince il suo primo Gran Premio in Formula 1 precedendo al traguardo le due McLaren di Jenson Button e Lewis Hamilton. Giù dal podio Mark Webber e il campione del mondio in carica Sebastian Vettel, Fernando Alonso solo nono. Le pagelle ai protagonisti del GP della Cina 2012.

Rosberg 10 e lode: dopo 111 gare e alla sua settima stagione Nico Rosberg, dopo tante fatiche e sofferenze, riesce finalmente a bagnare la sua prima vittoria in Formula 1 dopo che nelle qualifiche era riuscito anche a conquistare la sua prima pole position in carriera. Una gara condotta quasi sempre in testa (primato perso solo temporaneamente durante la girandola dei pit stop), il 10 e lode era inevitabile per il figlio di Keke, campione del mondo nel 1982, differente dal padre nello stile di guida (più pulito e ragioniere Nico, più aggressivo e impulsivo Keke). Ha il merito di aver riportato sul gradino più alto del podio la Mercedes (come costruttore, ndr), facendolo prima di quel Michael Schumacher sul quale la scuderia di Stoccarda aveva puntato tutte le proporie fiches. Il nuovo che avanza.

Button 8: ad un certo punto della gara sembrava potesse insidiare il primato di Rosberg ma un problema ai box durante l’ultimo pit stop non gli ha dato l’opportunità di giocarsela fino in fondo con il tedesco. Deve accontentarsi della piazza d’onore e di aver terminato ancora una volta davanti al compagno di team  Hamilton.

Hamilton 7.5: tradito dal cambio giovedì prima delle libere, la penalità che gli ha fatto perdere 5 posizioni in griglia relegandolo in quarta fila gli ha compromesso la gara. Forse avrebbe potuto lottare per qualcosa di più, magari fare meglio del compagno di team Button, chi lo sa, il quale in gara però riesce a girare con tempi inferiori. Tre gare, due pole position ma tre terzi posti che lo proiettano, vista questo primo scorcio di stagione incerto con tre vincitori diversi nelle prime tre gare, in cima alla classifica iridata.

Webber 7: è la seconda volta che gli capita di precedere Vettel, roba che non si vedeva da parecchio tempo; ma se in Malesia Vettel aveva avuto problemi per una foratura dello pneumatico terminando fuori dalla top ten, ieri l’autrsliano ha avuto la meglio nel duello “corpo a corpo” superando il tedesco bicampione del mondo.

Nico Rosberg © MARK RALSTON/AFP/Getty Images

Vettel 6.5: dov’è finito il divoratore di vittorie dell’ultimo anno? Forse sta pagando una Red Bull inferiore a McLaren e Mercedes? Da quello che si è visto in Cina la Red Bull è stata sullo stesso piano di Lotus e Williams, ragion per cui o Lotus e Williams sono sullo stesso livello delle big o è la Red Bull che non è più la vettura perfetta che ha sbaragliato la concorrenza nell’ultima stagione. Propendiamo per ques’ultima opzione. Ed evidentemente il campioncino tedesco per vincere ha bisogno di una vettura più performante dell’attuale. Pessima la sua qualifica, 11esimo, rimonta e porta a casa un quinto posto che non è quello che ci aspettiamo.

Senna 8: Bruno non solo fa un ottimo settimo posto ma riesce a stare davanti al compagno di team Maldonado con una Williams rinata dai flop degli ultimi anni e tornata a fare buoni risultati. Ciliegina sulla torta il brasiliano e il venezuelano riescono a mettersi dietro Fernando Alonso.

Alonso 5.5: purtroppo per lui non è arrivata la pioggia in suo soccorso che gli ha consentito di vincere in Malesia, la Ferrari attualmente è lontana anni luce dalle vetture migliori ma è anche vero che ieri lo spagnolo ha commesso un errore evitabile mentre si trovava in lotta con le Williams.

Raikkonen 7.5: ha rischiato di salire addirittura sul podio, la vettura era ben sistemata, equilibrata nelle curve e veloce tant’è che nella prima parte di gara Hamilton, nonostante avesse il vantaggio della scia, non riusciva a sfruttarla al meglio per avvicinarsi ed effettuare il sorpasso. Nel finale esce di traiettoria raccogliendo tanto sporco sui suoi pneumatici, degradandoli quel tanto che basta per farlo scivolare dalla seconda posizione alla 14esima.

Schumacher 9: la sua gara dura 12 giri, giusto il tempo per far vedere che con una vettura all’altezza può dire la sua anche a 43 anni. Parte secondo e mantiene la posizione fino al primo pit stop quando un meccanico non avvitandogli bene il bullone dello pneumatico costringendolo al ritiro dopo poche centinaia di metri. Sfortunato.

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