Straordinario, immenso. Mark Webber trionfa nel Gran Premio d’Ungheria sul circuito dell’Hungaroring a Budapest con una Red Bull perfetta e velocissima. La vittoria matura anche grazie ad una perfetta strategia dell’australiano che gli permette di prendere il comando della corsa e di non lasciarlo più fino alla fine. Per l’australiano si tratta della sesta vittoria in carriera e la quarta stagionale, nessuno ha vinto come lui quest’anno. E con il successo arriva anche il primato in classifica, sia per Webber per quanto riguarda la piloti che per la Red Bull nella costruttori.
Al secondo posto Fernando Alonso, soddisfatto del piazzamento e per aver accorciato le distanze sui rivali rientrando a tutti gli effetti in corsa per il titolo piloti. Lo spagnolo ritrova una Ferrari performante e competitiva, importante per non far rimanere isolato il trionfo di sette giorni fa in Germania ad Hockenheim quando la scuderia di Maranello conquistò la doppietta.
Sul gradino più basso del podio Sebastian Vettel, autore della pole position e in testa alla gara fino all’entrata in pista della safety car quando il tedesco verrà penalizzato con un drive through che gli farà perdere anche la seconda posizione.
Ai piedi del podio Felipe Massa, un pò anonimo dopo la convincete prestazione di una settimana fa nonostante il quarto posto portato a casa oggi, a seguire l’ottimo Petrov in quinta posizione, al suo migliore piazzamento in Formula 1. Applausi anche per Hulkenberg e De La Rosa, sesto e settimo, a chiudere le prime dieci posizioni il deludente Button, il grandioso Kobayashi che recupera dall’ultima fila in griglia e il redivivo Barrichello che si “vendica” negli ultimi giri di Schumacher con un grosso brivido. Fuori Hamilton per un problema al cambio della sua McLaren.
Alla partenza è buono lo spunto di Alonso che beffa Webber e si mette subito dietro negli scarichi di Vettel; Massa mantiene la sua posizione mentre Hamilton ne perde una a favore di Petrov poi riconquistata prontamente al giro successivo. La gara si delinea con Vettel che prende un buon margine di distacco dagli inseguitori ma è la safety car alla 16esima tornata a resettare tutto, anzi a stravolgere la testa della corsa: il tedesco della Red Bull rientra così come tutti gli altri, resta in pista invece Webber che con le gomme morbide farà incredibilmente 43 giri in totale e una trentina in cui farà registrare tempi record portandosi ad un vantaggio di circa 25 secondi che basteranno per conservare la prima posizione dopo il suo pit stop. Nel frattempo Vettel era stato penalizzato con un drive through dalla direzione di gara per aver lasciato troppa distanza fra se e Webber favorendo una fuga del compagno di squadra alla ripartenza dopo il rientro ai box della safety car, errore che gli costerà la seconda posizione; inutili infatti si rivelano gli attacchi del tedesco ad Alonso, marcato stretto per oltre metà gara dal pilota della Red Bull.
Hamilton deve fermarsi al giro 25 per la rottura del cambio mentre si trovava in quarta posizione, Button non pervenuto: il campione del mondo in carica non riesce a scrollarsi di dosso neanche la Sauber di Kobayashi che rimane incollato negli scarichi della sua McLaren: le Frecce d’Argento sono in calo di prestazioni e oggi perdono entrambe le leadership delle classifiche. Bisognerà lavorare tanto per ritrovare lo smalto della prima parte della stagione.
Nel finale, a posizioni congelate, è la battaglia Barrichello – Schumacher a riavvivare la corsa in memoria dell’antica “amicizia” (ironia voluta): il pilota brasiliano, con gomme più fresche sulla sua Williams, attacca l’ex compagno ai tempi della Ferrari e sul rettilineo effettua il sorpasso. Schumi però non ci sta e per difendere la decima posizione stringe Barrichello che per un pelo non si schianta sul muro dei box. La manovra del tedesco, pericolosa, è attualmente sotto inchiesta dai commissari di gara che dovranno decidere se punire il sette volte campione del mondo o no.
La Formula 1 ora va in vacanza: piloti e tecnici rompono le righe, le fabbriche rimarranno chiuse. Si torna il 29 agosto con il Gran Premio del Belgio sul circuito si Spa-Francorshamp.
Ordine d’arrivo – GUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI
1. | WEBBER | RED BULL RENAULT | 1h41’05”.571 |
2. | ALONSO | FERRARI | + 17”.821 |
3. | VETTEL | RED BULL RENAULT | + 19”.252 |
4. | MASSA | FERRARI | + 27”.474 |
5. | PETROV | RENAULT | + 1’13”.100 |
6. | HULKENBERG | WILLIAMS COSWORTH | + 1’16”.700 |
7. | DE LA ROSA | SAUBER FERRARI | + 1 giro |
8. | BUTTON | McLAREN MERCEDES | + 1 giro |
9. | KOBAYASHI | SAUBER FERRARI | + 1 giro |
10. | BARRICHELLO | WILLIAMS COSWORTH | + 1 giro |
11. | SCHUMACHER | MERCEDES | |
12. | BUEMI | TORO ROSSO FERRARI | |
13. | LIUZZI | FORCE INDIA MERCEDES | |
14. | KOVALAINEN |
LOTUS COSWORTH | |
15. | TRULLI | LOTUS COSWORTH | |
16. | GLOCK | VIRGIN COSWORTH | |
17. | SENNA | HISPANIA COSWORTH | |
18. | DI GRASSI | VIRGIN COSWORTH | |
19. | YAMAMOTO | HISPANIA COSWORTH |
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