Alonso 10 e lode: non poteva essere altrimenti. Conquista pole, vittoria e giro veloce (in gergo automobilistico hat trick) facendo impazzire la folla rossa giunta all’autodromo di Monza per tifare Ferrari. Una partenza non perfetta gli costa la prima posizione in favore di Button che gli partiva a fianco; Fernando però non demorde e bracca il rivale marcandolo stretto fino al pit stop nel quale riesce a superare l’inglese della McLaren. Da li in poi è una passerella fino al traguardo. Dopo il disastro di Spa si rimette prepotentemente in carreggiata per la corsa al titolo Mondiale. E con una Ferrari così è lecito sognare la grande rimonta.
Ferrari 10 e lode: la costanza di rendimento di Massa, che è riuscito a mantenere i ritmi forsennati di Alonso e Button, dimostra la superiorità del Cavallino Rampante a Monza. Bravi entrambi i piloti per essersi nascosti durante le prove libere non mostrando la reale potenzialità della Rossa che inanella così un altro successo sul circuito brianzolo (sono 18). Mai nessuna scuderia aveva vinto così tanto su uno stesso tracciato.
Button 10: Una gara fantastica per il campione del mondo in carica che deve arrendersi solo ad un Alonso scatenato. Dopo un grande spunto alla partenza si mette dietro lo spagnolo per una trentina di giri difendendosi come meglio non poteva e facendo registrare giri record quando richiesto dai box. Poi il sorpasso subìto nel valzer dei pit stop accontentandosi della piazza d’onore. Saggia la decisione di non eliminare dalla sua vettura il sistema F-Duct come ha scelto invece il compagno di team Hamilton.
Massa 9: oscurato dalla luce emanata da Alonso, è bravo ugualmente a ritagliarsi il suo spazio dimostrandosi costante e girando sui tempi dei due di testa portando a casa punti pesanti. Avrebbe voluto vincerla questa corsa, magari l’anno prossimo ci riproverà.
Red Bull 5: faticano molto le “lattine con le ali” a Monza. Forse il Gran Premio in cui hanno sofferto di più con Vettel e Webber transitati sotto la bandiera a scacchi in quarta e sesta posizione ma accusando un ritardo di mezzo minuto da Ferrari e McLaren.
Hamilton 4: Decide di azzardare una McLaren senza F-Duct puntando tutto sulla gara a discapito della prestazione in qualifica. Una scelta che potrebbe essere anche condivisa ma se poi vanifichi il tutto andando a tamponare la Ferrari di Massa alla Roggia preso dalla foga agonistica e ansioso di recuperare posizioni con tutto il tempo che hai davanti… a volte bisogna anche gareggiare con il cervello. Ammette l’errore che potrebbe costargli caro in ottica Mondiale. Sarebbe stato bello vederlo lottare insieme al compagno di squadra e alle Ferrari per la vittoria del Gran Premio.
Webber 5.5: arriva sesto e complice l’uscita di scena di Hamilton si riprende il comando della classifica piloti. La sua Red Bull durante tutto il weekend non è mai stata competitiva.
Schumacher 6: sufficienza per il campione tedesco che torna a Monza, sua per 11 anni tanti quanti sono stati quelli di militanza in Ferrari, a distanza di 3 anni. L’accoglienza non è stata calorosa, qualche striscione ma nulla di più. Il 41enne Schumi in pista fa quel che può con una Mercedes con la quale non ha ancora trovato il giusto feeling, prendendole ancora da Rosberg e arrivando nono al traguardo. Magra consolazione il recupero dalla 12esima posizione e i due punti conquistati in classifica, lui che era abituato a fare bottino pieno in ogni gara.
Hulkenberg 7.5: niente male questo esordiente che nel corso della stagione ha fatto qualche errore di troppo giustificabili vista l’inesperienza. Oggi ne commette altri andando lungo per un paio di volte alla prima chicane ma il settimo posto su un circuito impegnativo come Monza e al volante di una Williams, che è solo la lontana parente di quella vincente degli anni ’90, la dice lunga sulle sue potenzialità.
Monza 10 e lode: E’ sempre un’emozione grandissima vedere sfrecciare le vetture di Formula 1 sui lunghi rettilinei del circuito brianzolo sul quale si è disputato l’81esimo Gran Premio d’Italia. Sentire il “canto” dei motori portati al limite della potenza e che sprigionano tutti gli 800 cavalli, come dice lo slogan di una nota pubblicità, non ha prezzo.