F1: le pagelle del GP di Corea.

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Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Corea

Alonso 10: approfitta della giornata, forse, più buia della Red Bull per andare a vincere il primo Gran Premio di Corea della storia della Formula 1 e conquistare il primato in classifica piloti. Due piccioni con una fava. E il voto a molti potrebbe risultare eccessivo per quanto detto sopra ma a nostro avviso merita il pieno dei voti per non aver commesso nessun errore, nessuna sbavatura su un pista allagata il cui manto stradale sembrava più una saponetta che normale asfalto e la cui visibilità era davvero ridotta al minimo in un momento cruciale della stagione in cui le pressioni sui contendenti al Mondiale sono elevatissime. E lui, dall’alto della sua esperienza sfodera una guida perfetta, attacca quando c’è da attaccare Vettel, si difende quando c’è da difendersi da Hamilton. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“. Ipse dixit.

Vettel 10: purtroppo per lui questa volta non è colpa della sua inesperienza e della sua troppa foga agonistica. Questa volta la colpa è da attribuire alla sua Red Bull che a 10 giri dal termine quando era in testa e stava controllando la gara decide di lasciarlo a piedi per la rottura del motore. Solo sfortuna per il talento tedesco che senza il guaio meccanico avrebbe sicuramente vinto il Gran Premio e conquistato contemporaneamente lo scettro della classifica piloti. Scettro che poteva essere suo e che ora è costretto a vederlo nelle mani di Alonso.

Hamilton 8: la McLaren non è al top e si vede dalle prestazioni non proprio gratificanti di Button che “naufraga” tra la 12esima e la 15esima posizione. Lewis riesce come al solito a tirare fuori il 120% dalla sua Freccia d’Argento, a portarla al limite delle sue potenzialità ma tutto ciò comporta prendersi qualche rischio di troppo come il “lungo” alla prima curva che gli è costato il sorpasso subito da Alonso quando soltanto poco prima durante il pit stop era riuscito a superare lo spagnolo per un inconveniente capitato al ferrarista. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, Alonso dixit, vale anche per il pilota anglocaraibico. Il secondo posto ottenuto comunque non gli fa perdere le poche speranze Mondiali rimaste.

Massa 8: finalmente una gara senza errori sotto la pioggia, il punto debole del pilota brasiliano che conquista un ottimo terzo posto. Fuori dai giochi Mondiale già da tempo, dovrà aiutare Alonso a conquistare il titolo cercando di intromettersi tra il compagno di team e i rivali nell’intento di rubare più punti possibili agli avversari dello spagnolo. E il prossimo Gran Premio, quello del Brasile tra due settimane a San Paolo letteralmente a due passi da casa sua, è lo scenario perfetto per dimostrare il suo valore.

Schumacher 8: grande gara per il sette volte campione iridato, abituato ad essere limitato ogni domenica dal compagno di squadra Rosberg. Questa volta il connazionale va fuori (causa Webber) e Schumi ne approfitta per dare dimostrazione del suo valore nonostante i 41 anni suonati portando a casa il quarto posto.

Red Bull 5: esattamente la media tra il 10 delle potenzialità mostrate anche sull’inedito circuito coreano e lo 0 per la mancanza di affidabilità, vera spina del fianco della scuderia austriaca. Riuscirà a rifarsi in Brasile?

Button 4: è fuori dalla lotta al titolo Mondiale (mancano 8 punti per l’aritmetica). Come scritto in precedenza, naufraga letteralmente nelle retrovie, un weekend nero per il campione del mondo in carica che dal prossimo Gran Premio sarà costretto ad abdicare ufficialmente.

Webber 3: scusate le continue ripetizioni ma frase più azzeccata di questa non poteva esserci “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, questo l’Alonso pensiero prima della gara di Corea. E l’australiano finisce la gara schiantandosi contro un muretto dopo aver perso il controllo del retrotreno della sua Red Bull dando un’accelerata di troppo sull’insidiosa erbetta sintetica che delimita i cordoli del circuito di Yeongam commettendo così un errore macroscopico che gli potrebbe costare seriamente il Mondiale. Dove sono finite le sue doti di ragioniere?

Yeongam sv: non abbiamo potuto apprezzare le qualità del nuovissimo, e quando diciamo nuovissimo è nel vero senso della parola considerato che i lavori sono terminati solo poche ore prima del week end (venerdì ancora c’erano gli operai in corsia box per ultimare gli ultimi accorgimenti), circuito coreano che si affaccia sull’Oceano Pacifico e che nei prossimi anni diventerà il cuore di un nuovo centro urbano con grattacieli, palazzi extra lusso e quant’altro a causa della pioggia che ne ha condizionato la gara. Qualcuno si è lamentato, ragionevolemente, per alcune zone del circuito considerate pericolose come l’uscita e l’entrata dei box da riprogettare completamente e come i muretti di cemento posti in pieno rettilineo a soli pochi centimetri dalla carreggiata. Se poi consideriamo anche che l’ultimo strato di asfalto è stato steso solo la settimana scorsa e che quest’ultimo, oltre a non offrire un buon grip, non ha mostrato un sufficiente drenaggio della pioggia caduta sul circuito dovremmo stendere un velo pietoso. Mettiamola così… il voto è rimandato all’anno prossimo.

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