F1: le pagelle del GP d’Australia. Vettel mostruoso

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Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio d’Australia

Vettel 10 e lode: gara perfetta, senza sbavature. E’ consapevole di avere l’auto più forte tra le mani e non spreca l’occasione per vincere il suo primo GP d’Australia. E’ soltanto la prima gara, ma se il trend durante il corso della stagione dovesse essere questo, non ce n’è per nessuno.

Hamilton 9: come sempre trae il meglio della sua McLaren in gara. E’ l’unico che rimane vicino a Vettel prima del pit-stop, poi un problema al fondo della vettura lo rallenta. Lo abbiamo visto stranamente nelle vesti di calcolatore, ruolo che regolarmente appartiene al suo compagno di squadra Button (voto 6: aggressivo come non mai, ma poco lucido in alcune situazioni, vedi sorpasso irregolare su Massa). Se la macchina dovesse crescere come ci ha abituati negli anni scorsi allora potrebbe dare davvero fastidio alla Red Bull.

Petrov 9: beffa in partenza la McLaren di Button e la Ferrari di Alonso. Dopo il primo pit-stop fa fuori anche Webber, dopodichè amministra senza problemi e negli ultimi giri rintuzza gli attacchi di Alonso (che da Abu Dhabi vede nel russo il suo più grande incubo). Niente male per uno che era stato ingaggiato solo per portare gli sponsor.

Perez 9: Sarà che voglia impressionare la Ferrari (sua prossima squadra nel 2012), sta di fatto che il messicano al suo esordio in una gara di F1 ha davvero sbalordito. Settimo al traguardo con una strategia di un solo pit-stop, il ragazzo spera di seguire le orme del suo ex collega Kimi Raikkonen, che era andato a punti nella sua prima gara in Sauber. La sua gioia però dura poco, il tempo di aver appreso la squalifica della sua Sauber da parte dei commissari per una irregolarità dell’alettone posteriore. In attesa di ricorsi, facciamo lo stesso i complimenti a questa giovane promessa.

McLaren 8: nessuno prima del venerdi si aspettava un risultato simile. Il team di Woking d’altronde ci ha abituato a delle crescite di prestazioni improvvise quanto a cali altrettanto inspiegabili. Questa volta, però, la balena d’ argento (come è stata rinominata nel paddock) è ritornata ad assere squalo.

Red Bull 8: è la media tra il 10 dell’auto di Vettel e il 6 di quella di Webber. Perfetta quella del tedesco, nervosa e poco veloce quella dell’australiano. Tuttavia pensiamo che il vero potenziale della vettura sia quello dimostrato da Vettel.

Alonso 7.5: Parte male ed è costretto a rincorrere. L’auto non lo aiuta ed è penalizzato dalla strategia di tre pit-stop. Rimedia nel finale, quando con una rimonta risale fino ai piedi del podio insidiando Petrov per il terzo posto. Lui sembra esserci. La Ferrari deve crescere o anche quest’anno sarà costretto a rimontare. E le rimonte non sempre riescono.

Webber 5: Avete presente la gara di Vettel? Bene, lui fa tutto il contrario. E’ nervoso, non riesce a guidare come vorrebbe, e quando uno dei suoi punti di forza dello scorso anno (il poco consumo degli pneumatici) diventa il principale problema del suo weekend sfortunato allora capisci che c’è qualcosa che non va. La Red Bull dell’idolo di casa non sembra essere neanche lontana parente della lattina volante del compagno di squadra, da cui le prende senza scusanti. A fine gara, subito dopo tagliato il traguardo, parcheggia la sua Red Bull nella corsia di uscita dei box: problemi tecnici, o segno di protesta contro la sua squadra?

Ferrari 5: meglio in gara che in qualifica, dove beccava oltre 1″ e mezzo dalla Red Bull. Lo testimonia il fatto che i due migliori giri della gara sono “rossi”. Ma questo non basta per contrastare lo strapotere del binomio Vettel-Red Bull. Devono darsi da fare.

Massa 4: ottimo spunto alla partenza dove guadagna 3 posizioni ma per il resto della gara è impalpabile.

Buemi 7: tanto per cominciare è la prima volta nella sua carriera che raggiunge la Q3. In gara non può lottare con le grandi squadre, ma è sempre costante. Anche oggi aveva raccolto un buon punto per la squadra. La squalifica delle due Sauber gli da una mano cosi, in attesa di sentenze, guadagna altri tre punti.

Mercedes sv: è stato un peccato non poter giudicare la scuderia tedesca che tanto bene aveva fatto durante i test. A fronte di una qualifica deludente con Rosberg partito dalla settima piazza e Schumacher dall’11esima, in gara entrambi i piloti sono stati messi ko da altrettanti incidenti: il primo tamponato da Barrichello, il sette volte campione del mondo per un contatto nelle prime fasi di gara con Alguersuari.

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