Una ne dice, cento ne pensa. Questo è Michel Platini, presidente dell’Uefa dal gennaio 2007. Dopo aver spostato la finale di Champions League dal mercoledì al sabato e portato avanti la battaglia per il fair play finanziario, sta pensando ad una nuova innovazione, una tantum, per l’Europeo 2020. L’idea dell’ex fantasista della Juventus e della Nazionale Francese è quella di disputare le fasi finali del torneo in tutta Europa, esattamente in tredici città europee. Un’idea tanto strana, quanto innovativa. Questa è la novità che vorrebbe proporre Platini, il 7 dicembre nella riunione dell’Esecutivo della Uefa per festeggiare i 60 anni della manifestazione europea per Nazionali. L’ex numero dieci bianconero ha trasportato la sua fantasia e il suo genio, dai campetti in erba alla scrivania.
Inoltre, dal prossimo Europeo, quello che si disputerà nel 2016 in Francia, cambierà radicalmente il format della manifestazione, con le Nazionali partecipanti che passeranno da 16 a 24, divise in sei gruppi da 4 squadre. Le prime due di ogni girone più le migliore quattro classificate in terza posizione si qualificheranno per la fase ad eliminazione diretta.
LA PROPOSTA – Michel Platini, vorrebbe coinvolgere 13 città europee per festeggiare i 60 anni della manifestazione. La fase a gironi, più ottavi e quarti di finale, si giocherebbero nelle prime dodici città in ordine di Ranking Uefa, quindi in questo momento le partite verrebbero giocate a: Madrid, Berlino, Lisbona, Roma, Londra, Amsterdam, Mosca, Zagabria, Atene, Basilea, Parigi e Bruxelles. Mentre semifinali e la finalissima verrebbero giocate ad Istanbul, visto che la Turchia è stata la prima nazione a candidarsi per ospitare il torneo.
L’idea permetterebbe di non investire grossi capitali in una sola nazione, ma servirebbero solo piccoli accorgimenti per rinnovare gli stadi e le infrastrutture già in uso. Coinvolgerebbe un po tutta Europa e sarebbe una novità assoluta per il calcio europeo, attirando su di se parecchi sponsor.
La proposta c’è, fra poco meno di un mese il responso. Cosa ne pensate? Meglio mantenere la tradizione di una sola nazione ospitante (massimo due) oppure l’idea di coinvolgere tutta l’Europa vi piace?