Serata non certo positiva per le italiane impegnate nelle gare di andata degli ottavi di Europa League.
Il Milan di Gennaro Gattuso ha fermato la propria striscia positiva perdendo per 2-0 in casa contro un Arsenal, che non sarà quello di qualche anno fa, ma che ha messo in campo tutta la qualità dei singoli tanto da chiudere sul 2-0 il primo tempo e gestire poi il tentativo di reazione rossonera nella ripresa.
Diversa la partita della Lazio di Simone Inzaghi che ha tenuto il pallino del gioco nel primo tempo, creando poco, ha sbagliato l’approccio nella ripresa, finendo sotto ma poi ha reagito accelerando e ribaltando la gara. Una invenzione di Junior Moraes ed il palo all’ultimo secondo di Ciro Immobile ha fissato il risultato su un 2-2 che lascia l’amaro in bocca.
Veniamo al racconto della gara.
La partenza del Milan è promettente e nei primi 3 minuti i rossoneri creano qualche grattacapo alla difesa ospite. L’Arsenal, superata la sfuriata rossonera, inizia a fare la propria gara e si rende pericoloso al 8° con Mkhitaryan che però colpisce l’esterno della rete. L’armeno si riscatta al 15° quando, servito da Ozil, lascia partire il tiro che, anche grazie alla deviazione di Bonucci, s’infila alle spalle di Donnarumma. Il gol da fiducia ai Gunners che rischiano di trovare il raddoppio, bravo il portiere rossonero a fermare Chambers e Welbeck. Al 44° su azione da corner Bonucci colpisce di testa ma per poco non trova lo specchio della porta. Nel recupero Mkhitaryan prova a ripetere il tiro del gol ma stavolta scheggia la traversa. Al 4° minuto di recupero Ozil s’inventa il passaggio geniale per Ramsey che mette a sedere Donnarumma e deposita, a porta vuota, la palla del due a zero.
Nella ripresa il Milan rischia di capitolare per la terza volta, Kessie svirgola una palla che finisce tra Welbeck e Donnarumma, il portiere non è rapidissimo nell’uscita ma riesce a far carambolare la palla addosso all’attaccante, facendola finire sul fondo. Gli uomini di Gattuso ci mettono volontà, provano a fare la partita ma, fatta eccezione per qualche tiro da fuori di Bonaventura, non riesce a creare grossi problemi ad Ospina. Nemmeno l’inserimento di Kalinic, Andrè Silva e Borini, riesce a dare risultati, finisce 0-2. All’Emirates tra 7 giorni al Milan servirà una vera e propria impresa sportiva per non dover salutare l’Europa League agli ottavi di finale.
MILAN – ARSENAL 0-2 (15° Mkhitaryan, 45°+3 Ramsey)
Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Rodriguez, Romagnoli, Bonucci, Calabria (79° Borini); Bonaventura, Biglia, Kessie; Calhanoglu (62° Kalinic), Cutrone (68° Andrè Silva), Suso.
Allenatore: Gattuso.
Arsenal (4-3-2-1): Ospina; Chambers (85° Elneny), Koscielny, Mustafi, Kolasinac (62° Maitland-Niles); Ramsey, Xhaka, Wilshere; Ozil (80° Holding), Mkhitaryan; Welbeck.
Allenatore: Wenger.
Arbitro: Turpin.
Ammoniti: Kolasinac (A), Ramsey (A).
Veniamo al racconto della sfida dei biancocelesti.
Come da previsione è la Lazio a fare la partita all’inizio. La squadra di Inzaghi tiene il pallino del gioco e si rende pericolosa al 14° con una conclusione di Felipe Anderson, al termine di uno scambio con Basta, che sfiora l’incrocio. Al 24° è Basta ad andare al tiro ma sulla sua traiettoria trova il compagno di squadra Murgia che respinge il pallone. La Dinamo Kiev si mantiene sempre piuttosto coperta e col passare dei minuti riesce a non correre più pericoli, anzi nel finale, grazie all’ottimo Tsygankov, prova pure a rendersi insidiosa dalle parti di Strakosha. Si va al riposo sullo 0-0.
Si riparte ma si vede un’altra Dinamo, molto più propositiva, più vogliosa e al 52° gli ospiti passano, cross lungo dalla sinistra di Pivaric, sponda di Besedin, Tsygankov sbaglia il tocco da due passi ma nessuno lo contrasta e quindi ha tempo col colpo di tacco di battere Strakosha. La reazione della Lazio è praticamente immediata, Felipe Anderson trova in area Immobile che con un preciso diagonale rasoterra trova il pareggio. Trovata la parità la Lazio si spinge ancora in avanti e al 61° si porta avanti: Milinkovic-Savic ruba palla e serve un pallone d’oro a Felipe Anderson che dentro l’area batte Boyko. Al 66°, dopo un’altra chance per Felipe Anderson deviata in corner, serve una bella parata di Strakosha per impedire a Pivaric di trovare il pareggio. I ritmi sembrano abbassarsi ma al 79° Junior Moraes, poco fuori area, controlla si gira rapidamente e lascia partire una conclusione che supera Strakosha. I biancocelesti ci provano e al 95° solo la sfortuna impedisce ad Immobile di trovare il gol del 3-2: l’attaccante della Lazio si lancia in profondità sulla sponda di Milinkovic-Savic, effettua un dolce pallonetto che beffardo si stampa sul palo. Tra 7 giorni la Lazio dovrà vincere a Kiev, o pareggiare segnando più di due gol, per raggiungere i quarti di Europa League.
LAZIO – DINAMO KIEV 2-2 (52° Tsygankov (D), 54° Immobile (L), 61° Felipe Anderson (L), 79° Junior Moraes (D))
Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace (84° Nani), de Vrij, Radu; Basta (74° Patric), Murgia (74° Parolo), Leiva, Milinkovic-Savic, Lukaku; Felipe Anderson, Immobile
Allenatore: Inzaghi.
Dinamo Kiev (4-2-3-1): Boyko; Kedziora, Burda, Kadar, Pivaric; Shaparenko (67° Junior Moraes), Buyalskiy; Tsygankov, Garmash, Morozyuk; Besedin.
Allenatore: Khatskevich.
Arbitro: Kruzliak.
Ammoniti: Pivaric (D), Kadar (D), Milinkovic-Savic (L), Lukaku (L), Boyko (D).
Espulso: Garmash (D).