A due settimane dall’addio all’Inter Samuel Eto’o confessa i motivi dell’addio ad una lunga intervista concessa all’Equipe. La possibilità di guadagnare più di venti milioni di euro all’anno per tre stagioni obiettivamente era una cifra difficile da rinunciare e l’attaccante camerunese spiega di averlo fatto per esser un modello per la sua Africani, per dimostrare ai bambini del continente nero che i sogni a volte si realizzano
“L’idea – spiega Eto’o – è dare visibilità all’Africa, provare che anche noi africani possiamo diventare gente importanteSe mi avessero proposto lo stesso stipendio che avevo all’Inter non sarei venuto. Poi è facile criticare. Non rimpiango nulla, le installazioni sono ottime e le persone formidabili. Con questo contratto dimostro ai ragazzini africani che tutto è possibile e che basta darsi i mezzi per riuscire. Se al posto mio fosse arrivato un europeo o un sudamericano se ne sarebbe parlato di meno. Per un africano invece la cosa appare meno ovvia. Il proprietario del club associando la sua volontà al mio talento ha permesso che il sogno di migliaia di africani diventasse realtà. D’altronde anche il presidente del Gabon mi ha detto che dovevo venire qui, perché è di questo che l’Africa ha bisogno”
L’ex interista spiega poi le varie fasi del corteggiamento da parte dei russi nato a giugno. Eto’o incontrò Kerimov, proprietario dell’Anzhi a Parigi, e poi confessò tutto a Moratti.
Eto’o spiega infine un gustoso retroscena sulla decisione di andare all’Inter “Mi convinsero le telefonate di Moratti prima e Mourinho poi, che mi hanno permesso di vincere tanto. Oggi voglio pensare che anche i ragazzini africani possano credere che se l’ho fatto io, possono farlo anche loro” .