Il nostro ciclo di interviste ci porta quest’oggi a contatto con uno dei più grandi conoscitori del mercato. Noi, pur essendo una piccola e giovane redazione, non nascondiamo di ispirarci al suo modo di intendere il calcio, per chiarezza nell’informazione ma anche e sopratutto nella cordialità nell’interagire con i lettori. Grazie all’impagabile aiuto della “nostra” Costanza Secreti Il Pallonaro si fregia dell’intervista ad Alfredo Pedullà.
Il calciomercato è finito da poco, quale reputa il miglior colpo? E quale squadra ne esce maggiormente rinforzata?
In serie A il miglior colpo in prospettiva è quello di Zarate che aveva bisogno di uscire da quell’ambiente in cui non stava bene e quindi penso che possa rilanciarsi. Esce rinforzato il Milan grazie ad una serie di operazioni intelligenti, e naturalmente anche con l’arrivo di Aquilani. Buono il mercato anche di Lazio e Napoli, quest’ultima con l’arrivo di Pandev che sono certo possa riconfermare quanto di buono ha fatto l’anno scorso. Per quanto rigurda la fascia media della classifica penso abbia fatto molto bene anche il Cesena. Un buon mercato anche per la Juventus ma a mio avviso incompiuto.
Doveva essere il calciomercato dei brasiliani come Lucas, Ganso, fino a Kakà…E’ solo rimandato?
Non può essere il calciomercato dei brasiliani perchè le società italiane non hanno la disponibilità economica per fare grandi colpi come Lucas e non ci sono le condizioni per riportare a casa Kakà. Possiamo dire che è rimandato a patto che le società italiane abbiano maggiore disponibilità economiche, altrimenti sarà rimandato a data da destinarsi.
Il calciomercato italiano vive un momento particolare, non sarebbe meglio per le società esser chiari con i tifosi e lanciare progetti di rilancio sulla falsa della Bundesliga?
Per rimettersi a posto ed essere competitive il calcio italiano deve innanzitutto avere gli stadi di proprietà, la legge sugli stadi contrariamente alla Germania è stata dimenticata nel cassetto da diverso tempo. La Juve è stata l’unica società a prendere questa iniziativa privata, la strada è ancora lunga e se la situazione non si dovesse sbloccare con un progetto operativo avremo molti problemi per recuperare il terreno perduto, infatti noi ogni anno perdiamo posti in classifica nel piazzamento generale Uefa. La Bundesliga è un esempio, ma devono cambiare le teste a livello italiano, quelle teste che ti portano a fare 10 anni dopo quello che avresti dovuto fare 10 anni prima.
Si va verso l’accordo ponte. Lo sciopero ha fatto comodo alle società?
Si si perche le società hanno scaricato le responsabilità sui calciatori, ma in realtà avevano bisogno di prendere qualche giorno di tempo per completare gli organici e non a caso il mercato è finito il 31 agosto. C’era difficoltà da parte delle società a colmare le lacune presenti negli organici e quindi…. fa parte della mentalità tipicamente italiana. Non si puo fare uno sciopero simile scaricando la colpa sui calciatori. Casualmente o non tanto casualmente la seconda giornata di campionato si gioca regolarmente, guarda caso l’accordo è stato trovato e guarda caso proprio dopo la fine del mercato. In questa storia non è mia intenzione capire chi ne sia uscito meglio o peggio, di chi sia la colpa o il merito; penso che abbiamo perso tutti e che questo sciopero non doveva avere motivo di esistere.
Come valuta l’assenza di Gasperini al forum degli allenatori?
La valuto in modo sereno, penso che Gasperini in quel momento avesse altro per la testa. Spero che il neo tecnico nerazzurro possa dimostrare di essere un bravo allenatore come ha fatto all’inizio della sua carriera e come ha confermato gli ultimi 5 anni a Genova ottenendo risultati importanti. Non conosco ovviamente le precise motivazioni perchè gli inviti non li ho fatti io ..(ride) ma ripeto sicuramente aveva altro da pensare come ad esempio la cessione di Etò. Ricordiamo che gli ultimi colpi di mercato l ‘Inter li ha fatti proprio gli ultimi giorni prendendo Zarate e Forlan.
Chi tra i giovani secondo lei farà una stagione da protagonista?
Partiamo dal presupposto che le società di serie A non hanno puntanto poi cosi tanto sui giovani, lo stesso Zarate ha 24 anni, quindi faccio un po fatica. C’è qualche straniero che mi intriga particolarmente sopratutto tra le fila del Chievo che di anno in anno prende gente competitiva. Io penso comunque che forse possa essere l’anno di Ramirez del Bologna. Mi aspetto molto anche da Bojan e da Lamela che puo consacrarsi, anche se ad esser sincero penso siano un po eccessivi i 20 milioni spesi.
Dei nuovi acquisti destano curiosità i giovani come Torje e Ibarbo, che ne pensa?
Si, si giovani interessanti da tenere sott’occhio. Ibarbo del Cagliari in particolare è un buon giocatore, può esplodere ma bisogna dargli tempo. Te lo promuovo ma non si pensi che possa essere protagonista fra 2 o 3 mesi. Diciamo che ci si puo puntare ma senza la fretta di colui che deve portare risultati nell’immediato.
La maggior parte della redazione è calabrese, lei da tifoso amaranto che ne pensa della Reggina di Breda?
Penso sia una squadra interessante forse non completa pero; se avesse avuto un’intelaiatura diversa avrebbe potuto giocarsi la possibilità della promozione diretta, ma spesso bisogna fare i conti con i bilanci e non sempre puoi fare ciò che vuoi fare. Sopratutto davanti con il rientro di Ragusa, la conferma di Bonazzoli, Campagnacci e Ceravolo può sicuramente puntare ai playoff. Può far bene fino a dicembre sicuramente ma poi dovrà fare degli acquisti correttivi a gennaio quando si riaprirà il mercato.
Perchè in Calabria si ha difficoltà a seguire il modello Lillo Foti per far calcio in altre piazze blasonate?
Anche se mi dispiace tantissimo dirlo, penso che purtroppo non ci siano dirigenti all’altezza. Esempio il Catanzaro, anche se ora riparte negli ultimi 10 anni ha avuto un sacco di problemi. Cosi come il Cosenza, purtroppo la gestione delle società spesso è molto superficiale. Apprezzo molto la filosofia del Crotone e il pensiero dei fratelli Vrenna. Sicuramente le teste importanti ci sono, quello che è difficile è passare dalla teoria alla pratica. Ma posso sicuramente dire che… con l’improvvisazione non si fa calcio!
Complimenti sinceri ad uno dei conoscitori più profondi e competenti sia del mercato che delle dimaniche, alcune volte oscure ed incomprensibili ai comuni mortali, del mondo del calcio!!!!!!
bell’intervista complimenti