Emiliano Mondonico, l’uomo delle mille battaglie

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Emiliano Mondonico | © Marco Luzzani/Getty Images

E’ indubbiamente il personaggio del momento. La vittoria ottenuta dal suo Novara in casa dell’Inter rappresenta il primo passo verso una salvezza ancora possibile. E di recuperi da situazioni difficili lui ne sa qualcosa: parliamo ovviamente di Emiliano Mondonico. Uno che non molla mai, uno che della grinta ne ha fatto uno stile di vita. Ed è riuscito a sconfiggere un avversario duro da combattere, un tumore all’addome che lo ha colpito a gennaio 2011 quando era alla guida dell’Albinoleffe, in Serie B, categoria dove detiene il record di campionati vinti, ben cinque. Il “Mondo” non si è arreso, ha lottato con tenacia, cercando di scacciare via quel brutto male e ritornando in sella giusto in tempo per salvare ai playout i bergamaschi. Nel giugno dello stesso anno il 65enne tecnico di Rivolta D’Adda ha bisogno di altre cure, tanto che è costretto a lasciare l’Albinoleffe.

Ma nel novembre scorso l’annuncio che tutti attendevano: Mondonico ha sconfitto il male che lo affliggeva ed è pronto a tornare in sella. Durante questo periodo però nessuno si è dimenticato di lui, tanto che in un Torino-Albinoleffe le due tifoserie intonano dei cori in suo onore. Torino così come Cremona e Bergamo: tre città che hanno visto Mondonico protagonista sia da allenatore che da giocatore. Ma lui è amato da tutti: la sua lotta con conseguente vittoria è stata accolta con gioia da tutti, perché un personaggio come lui è ben voluto da tutti. Spesso agli allenatori capita di plasmare le squadre sulla base del proprio carattere. Lui ha saputo fare anche l’inverso: portare la voglia di combattere e di vincere dai campi di calcio alla vita. E ce l’ha fatta.

A gennaio una chiamata lo riporta, dopo sette anni dall’esperienza con la Fiorentina, in Seria A: è quella del Novara, che lo vuole sulla propria panchina per sostituire Attilio Tesser. Qualcuno parla già di impresa impossibile, considerando che la squadra è ultima in classifica. Ma le imprese impossibili, evidentemente, fanno per lui. Dopo una sconfitta all’esordio ecco il pari interno contro il Catania: uno 0-0 significativo perché è la prima volta che i piemontesi non subiscono gol in casa e giocano una grande gara, tanto che la frase detta dal tecnico negli spogliatoi a fine primo tempo “bravi, avete giocato benissimo ma a volte ciò non basta” fa il giro del Paese. Ma la domenica dopo il “Mondo” fa ancora meglio, riuscendo a cogliere un importantissimo successo in casa dell’Inter. Una vittoria storica quella ottenuta a “San Siro”, che rappresenta tra l’altro il primo exploit in campionato per il Novara. A fine gara Mondonico commenta che “è stato come vincere Sanremo”.

E questo successo, considerato difficile da raggiungere alla vigilia, è l’emblema degli ultimi tempi dell’allenatore di Rivolta d’Adda per ciò che riguarda anche la sua vita personale. E chissà che non riuscirà a coronare anche l’altro sogno che ha nel cassetto: scontare quella famosa giornata di squalifica europea che gli residua dall’impegno con l’Ajax quando era sulla panchina del Torino e fu allontanato dall’arbitro.

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