Carew all’Inter ormai è quasi fatta. Manca solo l’ufficialità, che arriverà subito dopo l’esito delle visite mediche di rito che dovrà sostenere il gigante norvegese. Lo stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti, dopo l’esito del derby si era lasciato scappare un “vedremo cosa offre il mercato degli svincolati“, facendo capire come l’assenza di Milito e la pessima scelta di cedere Livaja all’Atalanta (con la prima doppietta realizzata in carriera) debbano essere colmati in qualche modo e alla svelta, per cercare di rimanere ancorati alla lotta per il terzo posto. Ma davvero il gigante Carew, o Gulliver, (suo soprannome) con alle spalle un curriculum da vero vagabondo d’Europa, riuscirà a risolvere i problemi di sterilità offensiva evidenziati dalla banda Stramaccioni? La scelta a mercato chiuso (e sbagliato visto l’addio di Livaja e l’arrivo di Rocchi) è sembrata praticamente obbligata, vista l’assenza di candidati validi, con Van Nistelrooy che avrebbe appeso gli scarpini al chiodo e Mido che non avrebbe convinto a pieno.
Il suo score parla di 125 gol segnati in 365 partite tra Norvegia, Spagna, Francia, Inghilterra e Italia, con una breve parentesi alla Roma, (con cui ha realizzato otto gol in meno di 30 partite), ma nelle ultime due stagioni inglesi con la maglia del West Ham e dello Stoke City, Carew ha messo a segno a malapena 3 reti in circa 30 match disputati. Uno score che dimostra come la sua parabola sia assolutamente in fase discendente. C’è da considerare inoltre come l’attaccante norvegese svincolato dallo scorso luglio abbandonato il calcio giocato, si sia trasferito a Miami, dove avrebbe sfruttato la sua immagine pubblica, per entrare nel mondo della moda e dello spettacolo. Prima fotomodello aiutato dalla sua bellissima compagna, modella di professione, e in seguito nei panni di un vero e proprio attore, in un film thriller, di produzione americana. Ad oggi sarebbe pronto per lui un gettone fino alla conclusione dell’attuale stagione, di circa 300 mila euro più eventuali bonus.
I dubbi legati all’operazione rimangono e si palesano davanti agli occhi di qualsiasi tifoso, di fede nerazzurra e non. A 34 anni, Carew con un fisico statuario, di 1,92 cm, e quasi un anno di inattività (tra un ciak e l’altro) cosa dovrebbe garantire? Solo la presenza fisica parafrasando il personaggio comico di Ruggero De Ceglie! In aggiunta rimane ancora più incompresa la partenza di Livaja che sarebbe dovuto essere sostituito da Rocchi, fermo in panchina da oltre un mese, perché sarebbe lontanissimo dalla condizione migliore per giocare. L’arrivo dell’ex capitano della Lazio rimane il mistero più buffo e incomprensibile del mercato di riparazione invernale diretto da Branca. Cercato e inseguito, fino ad essere soprannominato il vice Milito, Tommaso Rocchi, ha preso il posto inamovibile di titolare fisso sulla trequarti della panchina nerazzurra. Nel miglior stile degli Scary Movie, Branca continua a far divertire i tifosi delle altre tifoserie e rendere più appetibile il brand Inter per la creazione di barzellette comiche sul mondo del calcio.
Rocchi più Carew, 70 anni in due per il progetto giovani che Moratti ha affidato all’unica cosa che c’è di giovane e spensierato nella rosa nerazzurra: Stramaccioni.