Tempo di elezioni, non solo politiche. Anche il calcio italiano infatti è pronto a rifarsi il look e le prossime settimane saranno decisive per gli assetti delle leghe di Serie D, Lega Pro, Serie B, Serie A e Figc. Se il destino per alcune leghe sembra già scritto, con la riconferma di Tavecchio (Serie D), Macalli (Lega Pro), Abete (Figc), ben più problematica invece si prospetta la scelta della figura che dovrà guidare nei prossimi anni le squadre di Serie B e A. In particolare per la massima serie si registrano gli scontri più accesi, con quella che sembra essere una sfida a due tra Abodi ed il presidente uscente Beretta, con l’aggiunta del terzo incomodo rappresentato in questo caso dal commercialista milanese Simonelli, che potrebbe alla fine spuntarla tra i due litiganti.
ABODI – Ad oggi la candidatura per le elezioni del presidente di Lega A più plausibile e convincente è quella di Andrea Abodi, dimessosi dalla carica di numero uno della Lega di Serie B la settimana scorsa, con l’obiettivo del grande salto alla poltrona fin qui occupata da Beretta, anche quest’ultimo dimissionario dallo scorso febbraio ma comunque ancora in sella. Abodi rappresenta il nuovo che avanza, colui che è riuscito nell’impresa di cambiare il volto (e il nome) al campionato cadetto, un manager che si occuperebbe a tempo pieno della Lega, e per questo motivo apprezzato dalla maggioranza dei club, non così tanti però da consentirgli un’elezione diretta già il 20 di dicembre, giorno fissato per l’assemblea dei presidenti di Serie A. Tra le società pronte ad eleggere Andrea Abodi ci sono Juventus, Inter, Roma e altri 10 club medio-piccoli. Il quorum in terza votazione è fissato a 14 preferenze. Qualora Abodi non dovesse riuscire a battere la concorrenza di Beretta, potrebbe “scendere” nuovamente in Serie B, dove sarebbe accolto a braccia aperte.
BERETTA – Diversamente da Abodi, Maurizio Beretta è invece il vecchio che resta, figura ormai classica delle istituzioni calcistiche e non solo. Anche per questo motivo non dovrebbe sorprendere più di tanto un’eventuale sua rielezione a presidente di Lega, nonostante non sia cambiato praticamente in seno alla Serie A durante il suo “regno”. E’ il prediletto di Claudio Lotito, che non manca occasione per rivolgere violente frecciate al suo avversario (Abodi ndr), rafforzando così la candidatura del dimissionario Beretta. Sono tanti i paradossi che lo accompagnano, su tutti l’aggettivo dimissionario appunto. Rimane il fatto che Beretta continui a piacere oltre alla Lazio anche a Genoa, Cagliari e altri club “amici” del presidente biancoceleste. Se dovesse arrivare alle spalle di Abodi, Beretta con ogni probabilità lascerà il mondo del calcio, una scenario che avrebbe dovuto trovare la sua concretezza nella realtà il 30 giugno scorso, come stabilito dall’assemblea del 2 marzo.
SIMONELLI – C’è infine lui, Ezio Maria Simonelli, il terzo incomodo, figura attorno alla quale potrebbero convergere i presidenti della Serie A qualora il duello tra Abodi e Beretta si concludesse in un nulla di fatto. Simonelli è il candidato appoggiato dall’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, che lo vorrebbe come presidente di Lega per via del suo profilo estremamente competitivo sul lato “economico”. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Perugia, sindaco della Banca Popolare di Milano, docente di Fiscalità d’impresa presso l’Executive Master della SDA Bocconi di Milano, nonché articolista de Il Sole 24 ore, Simonelli ha ricoperto il ruolo di revisore dei conti della Lega Nazionale Calcio Professionisti. E dal momento che in Italia vanno di moda i governi tecnici, Simonelli potrebbe essere il Monti del calcio italiano. Appuntamento quindi al 20 dicembre, dove sapremo sicuramente qualcosa di più.